sabato 17 settembre 2016

Eolico selvaggio e trivellazioni, costituito il comitato interregionale

A Santa Croce del Sannio, nei giorni scorsi, alla presenza di un folto pubblico, di associazioni, comitati e amministratori comunali, si è costituito il comitato interregionale. Che ha un duplice obiettivo: opporsi all'eolico selvaggio e alle trivellazioni, e lavorare per la costituzione del Parco nazionale del Matese che abbracci Campania e Molise. 


Oltre a questi obbiettivi, il comitato si impegnerà nella dura battaglia con il governo per obbligarlo a dirottare i 14 miliardi di euro che le società di produzione di energia da fonte rinnovabili ricevono ogni anno, per l'adeguamento sismico delle costruzioni che ricadono nelle aree a forte rischio sismico.

Queste le motivazioni che hanno spinto i rappresentanti delle popolazioni che abitano gli Appennini molisani e campani a unirsi per fare corpo unico per difendere il proprio territorio dagli interessi delle lobby dell'energia. 
“Tutto ciò – scrive in una nota Pinuccio Fappiano, portavoce del Fronte sannita per la difesa della montagna – anche con la complicità di amministratori locali, regionali e nazionali che si fanno votare per essere eletti e poi rispondono alle esigenze di multinazionali dell'energia, lobby e faccendieri. Noi popoli appenninici, sempre più determinati a rimanere su questi territori non permetteremo che ciò accada”.
Ma il motivo più importante dell'evento di Santa Croce del Sannio è stata la presenza del presidente emerito della Corte costituzionale, Paolo Maddalena, che ha voluto contribuire al dibattito mettendo a disposizione la propria esperienza in fatto di difesa della costituzione e, quindi dei territori. Nelle due sedute, quella mattutina e pomeridiana, si è discusso di trivellazioni e di eolico con il contributo “operativo” di associazioni, comitati ed istituzioni.

Il contributo di Maddalena si è incentrato principalmente sull’articolo 42 della Costituzione
"La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi previsti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale”.
Il costituzionalista ha, poi, sviluppato il ragionamento sul concetto di proprietà pubblica e bene comune
“I beni comuni si rifanno a pratiche antiche come quelle degli usi civici che abbiamo dimenticato in decenni di neoliberismo sfrenato. Ormai diamo per scontato che le cose appartengono allo Stato a al privato, ma queste sono categorie del ‘900 che vanno superate, il bene comune è qualcosa che supera questa dicotomia, ma funziona solo se è la comunità a prendersene carico, non basta l’istituzione. Bisogna ripristinare il termine di eguaglianza e di parità che devono essere determinate dalle libere scelte dei popoli e non dalle speculazioni finanziarie”.

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