sabato 3 gennaio 2015

Trivellazioni: Il Governo accelera, il Sannio trema. Il 3 gennaio mobilitazione dei comitati 'no-triv'

"La Legge di Stabilità, approvata il 22 dicembre scorso ha ulteriormente peggiorato la situazione, modificando ulteriormente l’art. 38 e rendendo chiare (se ancora ve ne fosse bisogno) le intenzioni del governo sul tema. Così, diventano “strategiche” (e quindi seguono procedure autorizzative facilitate ed accelerate) “tutte le opere necessarie al trasporto, allo stoccaggio, al trasferimento di idrocarburi in raffineria, alle opere accessorie, ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori esistenti, comprese quelle localizzate al di fuori del perimetro delle concessioni di coltivazioni”.

E come se non bastasse, l’art.38 viene modificato proprio nella sua parte più discussa (la legittimità costituzionale del superamento dell’intesa vincolante con le Regioni), creando per di più una doppia regolamentazione: per le trivellazioni su terraferma, la definizione delle zone all’interno delle quali vengono individuate le aree “strategiche” avviene a opera dei Ministeri competenti, previa intesa non più con le Regioni direttamente interessate dai singoli interventi, ma con la loro Conferenza Unificata creando, in tal modo, una complicata situazione che, di fatto, continua a togliere poteri decisionali alle Regioni stesse. (Per leggere tutto l'articolo de ilquaderno.it clicca qui sotto) 
Trivellazioni: Il Governo accelera, il Sannio trema. Il 3 gennaio mobilitazione dei comitati 'no-triv'

domenica 28 dicembre 2014

Trasporti nel Fortore, la denuncia di un genitore esasperato

di Leonardo Bianco

Diritto alla mobilità e allo studio spesso sono un miraggio per i cittadini del Fortore. Viabilità disastrosa, trasporto pubblico inesistente rendono difficile la frequenza delle lezioni agli studenti del comprensorio fortorino. In questi anni abbiamo assistito a soppressioni di line sic et simpliciter da parte di aziende, (meglio dell’azienda che da anni fa il bello e il cattivo tempo nel Fortore: l’Etac), e inutili sono state le proteste di amministratori, che forse troppo frettolosamente o per convenienza politica, hanno abbandonato la battaglia lasciando a piedi gli studenti.

E’ stato della linea San Bartolomeo- Campobasso. Era il 2013. L’Etac decise di sopprimere il servizio che dava la possibilità a molti studenti di frequentare gli istituti superiori del capoluogo molisano, lasciando è proprio il caso di dirlo, molte famiglie in mezzo ad una strada. Poi sempre l’Etac, dopo aver soppresso e riattivato alcune linee di collegamento interno ai comuni del Fortore ha rimodulato orari e percorsi senza essere attenta alle esigenze degli utenti.

“Un servizio che non c’è e dove esiste non serve”. Questa sembra essere stata la molla che ha fatto scattare l’indignazione di qualche genitore che ha preso carta e penna (si fa per dire) e ha scritto al responsabile del settore della Provincia, l’ingegnere Minicozzi. Il papà di due studentesse del liceo scientifico di San Bartolomeo in Galdo, sostituendosi alle istituzioni che ormai evidentemente si sono arrese alla prepotenza dell’azienda di trasporto, ha proposto la rimodulazione degli orari e del percorso che una linea, a suo dire “inutile”, venga rivista in modo da poter garantire agli alunni la frequenza scolastica.

Un papà che non si arrende e ricorda quando anche lui era studente liceale e da Baselice si recava a San Bartolomeo grazie ad una linea dedicata, proprio dall’Etac, agli studenti e ai pendolari.

“Rivedere tutti i percorsi e gli orari, darebbe la possibilità anche ai ragazzi di Castelfranco e Montefalcone di frequentare anche l’istituto professionale per il commercio di Baselice, oltre consentire ai ragazzi di Baselice la frequenza del liceo dell’istituto agrario a San Bartolomeo.

Una rimodulazione che consentirebbe contestualmente all’Etac di aumentare il numero degli abbonati” ha sottolineato il genitore che fa sapere alla Provincia che la sua protesta non si fermerà e che sarà portata in tutte le sedi istituzionali. Una denuncia, quella del cittadino baselicese, che conferma il grave disagio della mobilità interna e verso il capoluogo degli utenti fortorini. Un disagio che fa i conti ormai da troppo tempo con la sordità e i capricci dell’Etac e soprattutto delle istituzioni. “Un problema che ho rappresentato agli amministratori del nostro territori, ma finora nessuno pare abbia preso a cuore la questione”.

Delle proposte presentate alla Provincia ne è a conopscenza anche la dirigente scolastica dell’Istituto “Medi” di San Bartolomeo che ha accolto con favore l’iniziativa. Ora non resta che attendere la risposta dell’azienda di trasporto, anche se visto i precedenti c’è poco da sperare.

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