venerdì 19 dicembre 2014

La Regione Abruzzo impugna lo “Sblocca Italia”: «incostituzionale»

Dopo le intenzioni arrivano gli atti ufficiali. La giunta regionale ha approvato la delibera con cui dà mandato all'avvocatura regionale di predisporre il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli articoli 37 e 38 del decreto "Sblocca Italia", voluto dal governo Renzi e convertito in legge (n.164) l'11 novembre scorso, che rischia di trasformare l'Abruzzo in un distretto minerario per gli idrocarburi.

Nello specifico, i punti contestati, relativi alle attività di ricerca e coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi, violano gli articoli 117 (III comma) e 118 (I comma) della Costituzione, in quanto prevedono nuovi principi per la concessione dei titoli minerari che, di fatto, avocano al Ministero competenza esclusiva, liberandolo dall'intesa con le regioni interessate. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

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giovedì 18 dicembre 2014

LIMINARIA: TRACCE DAL FORTORE. IL REPORT DELLA PRESENTAZIONE

di Lucia Cocca

Liminaria è ormai di casa a San Marco dei Cavoti. Non poteva mancare un appuntamento inserito nel calendario della Festa del Torrone e e del Croccantino, perché chi ha lavorato alla prima edizione potesse presentare i risultati e anticipare qualche idea per la prossima. Con il titolo “Liminaria: tracce dal Fortore”, Guido Lavorgna e Leandro Pisano (fra gli ideatori del progetto), la scrittrice e critica d’arte Isabella Pedicini, Gennaro Fontanarosa di Rural Hub e Giuseppe Ricci per Scafando hanno tratteggiato i contorni di Liminaria e approfondito il senso stesso dell’iniziativa: indagare un territorio, zone di confine, si è detto, attraverso l’universo sonoro, visivo e gustativo, la dimensione umana e culturale. Elementi indagati, raccolti e raccontati attraverso gli strumenti e linguaggi delle nuove tecnologie.

L’incontro si è svolto sabato 13 dicembre presso la sala convegni di Palazzo Colarusso ed è stata un’occasione per presentare anche il documentario video a cura di Antonello Carbone e l’audiostoria “Lupus@Agnus” realizzata da Isabella Pedicini e Raffaele Mariconte.

In occasione dell’edizione 2015 del progetto, saranno coinvolti anche il Comune di Baselice (a rappresentarlo c’era l’assessore Rocco Paolozza) ed il mondo della scuola fortorina, a rappresentare il quale erano presenti in sala le classi quarte del Liceo Classico e dell’Istituto Tecnico ed Economico sammarchesi. Presente anche il vicesindaco di Molinara Lucilla Cirocco, che insieme al Comune di San Marco dei Cavoti ha supportato la prima edizione del progetto.

“Liminaria 2015 non può prescindere da chi già nel 2014 ha dato il proprio sostegno” ha dichiarato in apertura Guido Lavorgna. Fra questi, il sindaco del paese ospitante, Gianni Rossi, che a giugno, mentre Liminaria andava realizzandosi, era stato da poco eletto, dunque in debito di tempo per addentrarsi nell’idea alla base del progetto e che ha avuto poi modo di “recuperare” in questi mesi “studiando”, come ha dichiarato, l’archivio video di Liminaria presente sul web.

Da quei video, il sindaco è partito per avvicinarsi allo spirito del progetto, dimostrando di averne apprezzato il risultato quando ha descritto le sensazioni avvertite nel guardarli. Fra gli altri stakeholders che a giugno scorso hanno appoggiato l’esperimento di Liminaria, anche il presidente della Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio Calvi, Luigi Zollo. Lavorgna ha sottolineato il ruolo fondamentale della BCC, con la sua capacità di farsi carico “di un’operazione di investimento non solo economico”.

Zollo ha esordito ricordando che “non è stato facile all’inizio comprendere un’operazione innovativa come quella di Liminaria”. “Ma oggi”, ha proseguito il presidente della BCC, “mi pare però di capire che si tratta di un progetto capace di tirar fuori tutto quanto questo territorio può offrire”, comunicando poi la sua disponibilità a sottoporre al CdA della BCC un sostegno alle iniziative future collegate a Liminaria.

Fra i relatori della giornata anche Gennaro Fontanarosa di Rural Hub, che ha spiegato il lavoro svolto durante la settimana di giugno, in particolare nel corso del workshop “Liminaria Experience”, attraverso i social network, adoperati, ha detto “per stimolare la rete e fare in modo che la comunicazione legata alle attività di Liminaria risultasse efficace anche al di fuori dell’esperienza del workshop”.

“All’inizio – ha spiegato Fontanarosa – abbiamo faticato un po’, ma in seguito abbiamo potuto verificare che quando sulla rete si parla di aree interne, una traccia nei social network su cinque si riferisce al territorio del Fortore.” Con un pizzico di soddisfazione”, ha aggiunto, “siamo stati ritwittati anche dallo staff dell’ex ministro Barca al lavoro sui progetti per le aree interne”.

Le considerazioni sul lavoro di scrittura realizzato nel corso di Liminaria 2014 sono state invece oggetto dell’intervento della scrittrice Isabella Pedicini che, nella prima edizione, insieme a Raffaele Mariconte e con l’aiuto di un gruppo di giovanissime sammarchesi, ha raccontato le memorie storiche del paese. L’obiettivo di questo intervento era quello di catalogare, tramite il laboratorio “Lupus@Agnus”, le filastrocche, le fiabe e i ricordi degli anziani del luogo “per creare”, ha detto la Pedicini”, una mappatura dell’immaginario delle persone di questo territorio”.

Al resoconto di Liminaria 2014 ha contribuito anche Giuseppe Ricci, rappresentante di Scafando, vera e propria “costola” sammarchese del gruppo di lavoro di Liminaria. “L’obiettivo”, ha spiegato Ricci, “è che Liminaria possa servire a rafforzare la promozione del territorio che stiamo provando a realizzare con il portale turistico di Scafando, partendo da San Marco, ed includendo progressivamente tutto il territorio del Fortore”.

E Liminaria 2015 può diventare un acceleratore di questo processo, come ha spiegato nell’intervento conclusivo Leandro Pisano, se riuscirà quello che è l’obiettivo prossimo del progetto: coinvolgere un altro pezzo di Fortore, attraverso la partecipazione della comunità di Baselice, ma anche altre di componenti importanti del territorio, come quella scolastica.

Sul lavoro da affrontare con gli studenti, il percorso tracciato è quello di un ripensamento delle attività scolastiche per lavorare in maniera innovativa sulla conoscenza delle nuove tecnologie. Come? “Fornendo ai più giovani gli strumenti critici necessari per dominarle e non esserne passivi fruitori”, hanno concluso i curatori dell’iniziativa.

Sulla strada da intraprendere, si comincerà a ragionare subito dopo le festività natalizie, ma lo schema già indicato è quello di un lavoro ad ampio raggio, attraverso una serie di appuntamenti distribuiti durante il periodo che intercorre tra l’inizio dell’anno nuovo e l’evento estivo, che si svolgerà tra il 1 ed il 6 giugno 2015.

La chiusura dell’incontro è stata dedicata proprio ad una serie di anticipazioni sulla settimana di giugno, che confermerà la formula già sperimentata lo scorso anno, e cioè una residenza artistica e il workshop di racconto transmediale del territorio, con la collaborazione di Interferenze New Arts Festival, Tabula Rasa Eventi, Rural Hub e Scafando.

Sicura, per l’anno prossimo, almeno una collaborazione internazionale, quella che vedrà protagonista Alejandro Cornejo Montibeller, artista sonoro in residenza, che nell’ambito del progetto “Conexion Rural: Soundscape Sur/Peru Sud Italia/Italia” realizzerà una indagine comparativa dei paesaggi sonori del Sud del Perù e dell’Italia Meridionale (fra l’Abruzzo e il Fortore).

www.liminaria.org

lunedì 15 dicembre 2014

Articolo 18 del 1300, seminario alla sede della presidenza della Regione Molise

Mentre le organizzazioni sindacali scendevano in piazza per difendere il lavoro e i lavoratori contro il Jobs Act del governo Renzi, l’amministrazione comunale di San Bartolomeo in Galdo era a Campobasso, nella sede della presidenza della Regione Molise, a parlare dell’articolo 69, antenato dell’attuale articolo 18 dello Statuto dei lavoratori del 1970. Il sindaco Marcasciano e il suo vice, Lina Fiorilli, infatti hanno partecipato insieme ad altri esponenti della giunta e al parroco don Francesco Iampietro, al seminario promosso unitamente alla Regione Molise: Il licenziamento privo di giusta causa tra storia e attualità.

Una riflessione sull’atto fondativo del comune di San Bartolomeo risalente al 1300. Uno atto di fondazione e di organizzazione della prima comunità fortorina che “non trattava esclusivamente la ripartizione patrimoniale delle terre e dei beni dell’abbazia di Santa Maria del Gualdo a Mazzocca (oggi santuario dedicato a al suo fondatore San Giovanni eremita da Tufara), ma si occupò di regolare i rapporti all’interno della comunità, mettendo al centro al dignità delle donne e degli uomini che abitavano quei luoghi” - come ha affermato il primo cittadino Gianfranco Marcasciano nel suo intervento parlando Statuto.

“Un atto che ha aperto la strada all’organizzazione giuridica attuale. Un documento di grande valore civile e culturale. Una scoperta storica – ha continuato Marcasciano – che ridà dignità ad un popolo, quello del Fortore, che ha pagato e continua pagare pegno al mancato sviluppo degli ultimi 50 anni. Nel dopo guerra San Bartolomeo contava circa 13mila abitanti. La popolazione attuale è diminuita del 60% circa. Grazie ai due abati molisani il Fortore è stato un centro propulsivo di civiltà, cultura e sviluppo. Dai due abati molisani, Nicola da Ferrazzano prima e Nicola da Cerce poi, - ha concluso - una lezione di democrazia grazie al pensiero cristiano. Un pensiero che oggi rischia di scomparire perché la grande finanza e gli interessi di pochi stanno escludendo la centralità dell’uomo della vita sociale. Il lavoro, riconosciuto dalla Costituzione come fondante della dignità dei cittadini e dello Stato, sta diventando una merce di scambio, solo un valore economico”.

Stesso pensiero di Michele Pietraroia. Il vice presidente della Regione Molise ha sottolineato come” la battaglia sul lavoro, prima che politica, è culturale. Una questione di stretta attualità con radici nel passato ben salde, riguardando allo Statuto degli abati molisani. Un discorso che merita di essere approfondito anche in chiave scientifica e culturale perché attiene alla dignità di ogni essere umano che non può essere discriminato nei suoi diritti fondamentali. La giusta causa nel licenziamento di un lavoratore è proprio di uno Stato di Diritto così come previsto sette secoli fa nell’elaborazione del pensiero cristiano”.

Un convegno al quale hanno dato il loro contributo la professoressa Luisa Corazza dell’Università del Molise, e il professore Franco Focareta dell’Università di Bologna e monsignor Giancarlo Maria Bregantini arcivescovo di Campobasso. Tra gli interventi da registrare quello di Gino Di Renzo, rappresentante dell’associazione Pellegrini di San Giovanni eremita che ha voluto sottolineare l’importanza della figura del santo molisano e dei forti legami con il fortore Campano nati proprio grazie all’eremita di Tufara.

tratto dal quotidiano Ottopagine