venerdì 5 dicembre 2014

Fortorina, sì alla proposta Addabbo per il completamento fino a San Bartolomeo

Fortorina. C’è una nuova iniziativa del comune di Molinara. L’idea parte ancora una volta dal sindaco Giuseppe Addabbo che fin dal primo giorno del suo insediamento ha provato a mettere intorno ad un tavolo tutti gli amministratori del comprensorio, per rilanciare con forza la realizzazione della strada Fortorina, intesa come tracciato che accorciasse i tempi di percorrenza e migliorasse il collegamento tra San Marco dei Cavoti e San Bartolomeo in Galdo.

Lo ha fatto nel 2012, quando promosse l’istituzione di un comitato dei sindaci per dar forza allo studio di fattibilità del geologo Eliseo Ziccardi, che prevede un passante di valico tra San marco e Foiano, lo ha fatto oggi, portando in consiglio comunale una proposta di delibera che mira al “completamento della Fortorina attraverso il vecchio tracciato originario, addirittura visibile su un documento del Touring Club, l’Atlante Stradale d’Italia, edito nel 1998”. Un’iniziativa che il comune di Molinara vuole condividere con tutti comuni del Fortore.

“Un tracciato – ha detto il primo cittadino -, che da San Marco dei Cavoti, dove oggi arriva la Fortorina, dovrebbe scendere e toccare il comune di Molinara in quella che oggi è l’area industriale Pip, tra Molinara e San Marco dei Cavoti, e proseguire verso i comuni della Val Fortore attraverso la località Perozzolo. La nostra iniziativa – ha continuato – mira a dare una centralità ai paesi del Fortore e soprattutto a San Bartolomeo in Galdo, che oltre ad essere il comune più grande dell’area, è quello che collega la provincia di Benevento con la provincia di Foggia. Inoltre chiediamo all’Anas di coinvolgere nelle decisioni i comuni dell’Area interessata che sono i veri protagonisti delle scelte da compiersi”.

Una proposta che è stata accolta con favore dal consiglio e che ha dato mandato al sindaco di intraprendere tutte le azioni per avviare un confronto serio con i colleghi fortorini (...).

(tratto dal quotidiano Ottopagine del 2 dicembre)

giovedì 4 dicembre 2014

I fossili di Baselice al museo di Paleontologia di Napoli

La nostra terra ha una storia geologica estremamente ricca. Tanti sono i fossili ritrovati sul nostro territorio. Alcuni sono famosissimi come lo Scipionyx samniticus, ad oggi l'unico scheletro fossile rinvenuto che appartiene ad un esemplare giovane con preservate in eccezionale stato conservazione parti di tessuti molli ed organi interni; il reperto è stato soprannominato "Ciro" ed è stato trovato a Pietraroja (BN).

Molti sono i reperti che il nostro territorio ci ha regalato, alcuni dei quali sono conservati nel Museo di Paleontologia di Napoli a San Marcellino. Ve ne proponiamo alcuni provenienti da Castellammare di Stabia, Somma Vesuviana, Catanzaro, Giffoni Valle Piana, Messina, Baselice, Lecce, Viggiano. (FDP)

Fonte: facebook gruppo briganti

mercoledì 3 dicembre 2014

San Bartolomeo e il divieto di giocare a calcio in piazza

Postiamo un articolo pubblicato dalla testata online ntr24tv che sicuramente farà discutere. Buona lettura!


Se a Benevento la partita a calcio dei ragazzini all’ombra di Santa Sofia continua a suscitare polemiche e ironia con tanto di sequestri da parte della Municipale, in provincia è invece guerra aperta e “dichiarata” ufficialmente a super santos e simili.

Siamo nel Fortore, a San Bartolomeo in Galdo, dove il sindaco Gianfranco Marcasciano ha firmato un’ordinanza che susciterà sicuramente malumori e dividerà la comunità tra favorevoli e contrari.
Con un provvedimento dello scorso 24 novembre, infatti, il primo cittadino ha vietato di “praticare il gioco del pallone in tutte le forme e modalità di svolgimento in piazza Municipio e sotto i portici del Comune”.

La decisione – si legge nel documento - sarebbe stata presa a causa delle lamentele di numerosi cittadini, impossibilitati a stare seduti e a passeggiare tranquillamente in piazza, perché disturbati continuamente da adolescenti alle prese con sfide calcistiche.

A questo si aggiungerebbe anche il problema che le pallonate e la partita possono causare danni al patrimonio pubblico e privato dell’area, oltre a creare pericolo per la sicurezza dei cittadini e degli anziani che passano e che sostano in zona.

Pesanti anche le sanzioni per i giovanissimi: oltre al sequestro della palla, multe salate da 25 a 500 euro. L’amministrazione comunale, inoltre, addebiterà ai genitori, responsabili della sorveglianza sui minori, il costo di eventuali danni a panchine, lampioni o ad altri elementi dell’arredo urbano.

San Bartolomeo in Galdo, ordinanza contro i ragazzini: 'No a partite di calcio in piazza e sotto i portici del Comune' | Fortore | news | NTR24 - l'informazione sul web

domenica 30 novembre 2014

Castelvetere, reperti archeologici lungo il percorso del metanodotto

La scoperta riaccende le polemiche sui lavori di scavo da parte della Snam

Reperti archeologici lungo il tracciato del metanodotto che si sta realizzando tra Biccari (Puglia) e Campochiaro (Campobasso). I ritrovamenti sono avvenuti in due aree del territorio comunale di Castelvetere in Valfortore, uno in località Morrecine, e l’altra a Fonte Gallina. Nella prima è stata scoperta una tomba risalente all’epoca sannita e nella seconda invece un muro appartenente alla stessa epoca. Per ora la Soprintendenza, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo con la dottoressa Luigina Tomay, responsabile dell’ufficio Beni archeologici di Benevento, non si è pronuncia sull’entità della scoperta. Un ritrovamento che non ha sorpreso esperti e studiosi. Che il metanodotto nel territorio fortorino non doveva passare, infatti, alcune associazioni lo avevano detto con largo anticipo, anche con richieste ufficiali alla Soprintendenza e alla Snam.

Già nel 2007, il responsabile della sezione del WWF Sannio, Camillo Campolongo, chiedeva alla società responsabile della rete del gas la massima attenzione durante la realizzazione del metanodotto in alcune aree del Fortore e del Tammaro. In particolare nella nota si faceva riferimento alle zone delle Sorgenti ed Alta valle del fiume Fortore, Bosco di Castelvetere in Valfortore, Bosco di Castelpagano. Nella missiva di Campolongo si metteva soprattutto in evidenza “l’esistenza nel comune di Castelvetere di una zona archeologica (necropoli ed altri reperti del periodo dal V al III sec. a.C.), riconosciuta con D.M. 13.5.1983 e D.M. del 27.6.1984 del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali”.

In un’area vicina alla zona di Fonte Gallina, infatti, è stata rinvenuta circa 20 anni fa una necropoli di epoca sannitica, molto probabilmente costruita tra il VII e il III secolo a.C. Una scoperta che conferma anche le preoccupazioni espresse dal circolo di Legambiente Fortore. Proprio nelle scorse settimane, infatti, l’associazione guidata dal presidente Michele Barbato aveva inviato una nota alla Soprintendenza ai beni culturali e archeologici di Benevento e Caserta nella quale si chiedeva “se fossero state fatte tutte le opportune indagini preventive così come richieste dalla stessa Soprintendenza in una nota inviata alla Snam”.

“Alla luce dei rinvenimenti archeologici emersi dagli scavi del metanodotto – ha detto Barbato - possiamo dire che le nostre preoccupazioni erano fondate: si sta minando anche la memoria storica di un territorio ormai condannato dalle politiche di sviluppo economico globale. È avvilente osservare il lesto procedere dei lavori in un contesto territoriale così fragile sia dal punto di vista naturalistico che idrogeologico oltre che archeologico. Questo territorio notoriamente isolato per la carenza di infrastrutture necessarie al suo sviluppo e con un tasso di densità di popolazione che cala vertiginosamente ad un ritmo sbalorditivo, oramai è completamente asservito ai grossi poteri della globalizzazione. Un deserto dotato di infrastrutture energetiche strategiche a carattere nazionale e internazionale. Ci sentiamo impotenti – ha concluso - difronte a questa politica a solo vantaggio dei potenti”.

Del ritrovamento è stato informato anche il sindaco di Castelvetere, Luigi Iarossi, che si è recato sul posto dove ha incontrato i responsabili della Sovraintendenza. “Seguiremo con interesse l’evolversi degli scavi. Vigileremo affinché si faccia piena luce sul ritrovamento. Saremo in stretto contatto con gli esperti della Soprintendenza- ha spiegato Iarossi – per essere costantemente informati sulla situazione. Se dall’analisi dei reperti dovesse venir fuori qualcosa di interessante per il nostro territorio sarebbe un fatto estremamente positivo”.

(Tratto dal quotidiano Ottopagine del 29 novembre)