venerdì 14 novembre 2014

Inaugurazione della "mezza" Fortorina, la rabbia dei sindaci del Fortore

Oggi è stato il giorno dell’inaugurazione, ma la Fortorina non tirerà fuori questa parte di territorio dall’isolamento. La rabbia e la delusione delle istituzioni del territorio, che hanno disertato la cerimonia odierna.

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(benevento.ottopagine.net)

Fortorina, spunta un progetto san Marco-Foiano da 136 milioni di euro

Alla vigilia dell’inaugurazione della Fortorina, domani (oggi per chi legge, ndb) ci sarà il taglio del nastro per l’apertura definitiva del tratto Benevento-San Marco dei Cavoti, spunta sul tavolo di qualche amministratore un’ipotesi di progetto di una variante della ex Strada statale 369 che da San Marco arriva fino a Foiano di Valfortore. E questa potrebbe essere una bella notizia, dopo le polemiche sull’utilizzo dei fondi previsti dal decreto “Sblocca Italia” per la variante al centro abitato del paese del torrone. Ma non mancano dubbi e perplessità in merito al progetto al quale sta lavorando l’Anas.

E a esprimere un giudizio a dir poco negativo sul progetto dell’azienda autostradale è il padre dello studio di fattibilità del passante di valico della Fortorina, il geologo Eliseo Ziccardi. Secondo il professionista, che da anni si occupa della Fortorina e che con la collaborazione dell’Università del Sannio ha redatto lo studio di fattibilità per la realizzazione di un passante che eviti ai cittadini dei comuni di Baselice, Foiano e San Bartolomeo il passo del Casone Cocca, un tracciato di circa 9 km, a fronte degli attuali 19 fatti di curve, quello dell’Anas “è un progetto folle”.

Il piano di interventi previsto dall’Azienda nazionale autostradale prevede un tracciato che dovrà collegare di circa 16 km che prevede una galleria di 2800 metri per un costo di circa 83 milioni di euro, mentre l’importo complessivo per realizzare l’intero tracciato è di 136,5 milioni di euro.

“Un progetto di cui non riesco a capirne la ratio – ha sottolineato il geologo – visto che non solo non accorcia le distanze ma la galleria prevista passerà in un tratto di territorio interessato da una storica frana. Da una prima lettura del progetto mi sembra di poter dire che non si sono previsti i rischi idrogeologici che il territorio presenta”.

Per l’esperto professionista, insomma, si è optato per un progetto che ha escluso il suo studio di fattibilità che prevede un tracciato costituito da una galleria di 1800 metri all’1% di pendenza, un viadotto di circa 4 km al 4% di pendenza e 1200 metri di gallerie (2) in trincee artificiali per un totale di 9 km di strada, con un taglio sull’attuale tracciato di circa 10 km. Un progetto che secondo lo studio di fattibilità dovrebbe costare all’incirca 100 milioni di euro. E sull’attuale progettazione alla quale sta lavorando l’Anas è intervenuto anche il sindaco di Molinara, Giuseppe Addabbo, in qualità di presidente del comitato dei sindaci nato 2 anni fa proprio per sostenere il lavoro del geologo Ziccardi presso gli enti e le istituzioni nazionali e regionali.

“Ancora una volta ci tocca constatare che le amministrazioni locali sono state escluse dalle decisioni che riguardano i propri territori. E’ avvenuto in precedenza con il progetto della variante al centro abitato di San Marco dei Cavoti e sta avvenendo adesso con l’ipotesi di progetto del secondo stralcio del quarto lotto della Fortorina. Eppure se non ricordo male un paio di mesi fa qualcuno ci aveva chiesto di fare presto e di fare proposte. Ma fare presto rispetto a cosa? Rispetto a chi? Se poi veniamo puntualmente esclusi da qualsiasi progetto”.

E il primo cittadino molinarese non manca di mettere l’accento sulle divisioni che caratterizzano le varie amministrazioni fortorine e lancia un appello al collega Gianfranco Marcasciano, sindaco di San Bartolomeo in Galdo. “Tocca il primo cittadino del comune più grande del Fortore, che deve tornare ad essere centrale rispetto al territorio fortorino, convocare un incontro con tutti i sindaci dei comuni interessati, compresi Molinara e San Marco dei Cavoti, è dar vita ad un’azione comune che ci permetta di fare la voce grossa con le istituzioni sovraccomunali. E credo che nella questione fortorina non può far mancare la propria voce la comunità montana”. Un richiamo all’unità dei comuni del Fortore, quello di Addabbo, con il quale spera che gli amministratori locali possano avere un peso decisivo sulle future scelte riguardo alla Fortorina.

Tratto dal quotidiano Ottopagine del 13 novembre

giovedì 13 novembre 2014

Basilicata: dove le multinazionali trivellano e l’economia muore

 Che cosa comporta essere la regione con il più grande giacimento di idrocarburi d’Europa? In Norvegia, millecinquecento nuove assunzioni in un anno, stipendi da ottomila euro al mese, servizi efficienti. In una parola, welfare. In Guinea Equatoriale, picchi di crescita del Pil del sessanta per cento. In Basilicata, più disoccupazione, meno ricchezza e una terra distrutta. E un governo che autorizza trivellazioni sempre più intensive, senza salvaguardare il territorio.

In Basilicata si trivella ormai da più di vent’anni. Eppure, continua a essere una delle regioni più povere d’Italia, con uno dei tassi di disoccupazione più alti. Secondo Urbistat, il tasso di disoccupazione è del quindici per cento, e, tra i giovani, solo due su cinque hanno un lavoro. Il reddito pro capite è di poco più di tredicimila euro. Più del sette per cento dei lucani, però, guadagna meno di 650 euro al mese e il dodici per cento tra i 650 e gli 800 euro al mese. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

Basilicata: dove le multinazionali trivellano e l’economia muore

mercoledì 12 novembre 2014

Fortorina, salta il vertice di venerdì con Umberto del Basso De caro e Ricci sulla viabilità

E’ saltato il vertice sulla viabilità di venerdì prossimo che si sarebbe dovuto tenere a San Bartolomeo in Galdo con Umberto Del Basso De Caro e il presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci. La causa del mancato incontro pare sia dovuta agli impegni di governo del sottosegretario. Il summit promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianfranco Marcasciano sarebbe dovuto servire a chiarire le motivazioni della scelta dell’Anas sul progetto di continuazione della Fortorina, il tratto Benevento-San Marco dei Cavoti sarà inaugurato proprio venerdì prossimo, che ancora una volta ha escluso dal piano il Fortore.

I fondi previsti dal decreto “Sblocca Italia” e inseriti nella legge di Stabilità, 62 milioni di euro, infatti, per il 77% circa (48,6 milioni di euro) serviranno alla realizzazione della variante al centro abitato di San Marco dei Cavoti in continuità con il tratto della Fortorina, mentre solo 13,4 milioni di euro andranno per la risistemazione del tratto della ex Statale 369, circa 20 km, Foiano-San Bartolomeo, fino ai confini regionali. Una decisione che aveva lasciato l’amaro in bocca agli amministratori fortorini. Ed è per questo che l’amministrazione comunale di San Bartolomeo, attraverso il vicesindaco Lina Fiorilli, aveva chiesto un incontro urgente con il sottosegretario Del Basso De Caro e il presidente della Provincia.

Ed è stata proprio Lina Fiorilli a dare la notizia del rinvio affermando: “Noi non ci arrendiamo e prima o poi il confronto con noi e con i cittadini fortorini dovrà esserci. Per ora il vertice è solo rinviato. Non ci fermeremo finché non verranno a spiegarci i motivi della scelta che esclude ancora una volta il Fortore vero dal nuovo progetto della Fortorina e ci spiegheranno cosa intendono fare, prendendo impegni certi, per migliorare la viabilità nelle nostre aree”.

Fonte: Ottopagine

martedì 11 novembre 2014

Potenza, la protesta contro lo Sblocca Italia censurata

Per favore CONDIVIDETE, i media nazionali stanno CENSURANDO questa notizia! Oggi la sede della regione Basilicata a Potenza è stata "assediata" pacificamente dagli studenti, dalle associazioni ambientaliste e da numerosi movimenti #notriv che protestano contro il raddoppio delle estrazioni petrolifere previsto dallo #SbloccaItalia in Basilicata e in altre regioni italiane.

Questa decisione, imposta dall'alto senza coinvolgere le comunità locali, sta sollevando il netto dissenso della stragrande maggioranza della popolazione lucana, pugliese, campana, abruzzese, siciliana e di tutte le altre regioni che, direttamente o indirettamente, sarebbero interessate dalle trivelle.

Qui non si tratta più di essere di questo o di quel colore politico, ma si parla di autodeterminazione dei popoli: in democrazia il popolo (inteso anche come comunità locale/regionale) DEVE poter decidere il proprio destino e a mio avviso questi giovani, i nostri figli, ci stanno dando una bella lezione di democrazia e una grande speranza per il futuro! (foto Donato Ramunno)

Fonte: www.tzetze.it

lunedì 10 novembre 2014

Petrolio, la marcia dei Cinque Stelle: «Non faremo passare le trivelle»

«Se le attività istituzionali non bastano e le manifestazioni di protesta classiche non vengono tenute in minima considerazione, dobbiamo mettere in campo nuove azioni di lotta». Carlo Sibilia evoca la disobbedienza civile e l’ostruzionismo fisico nei confronti dei progetti petroliferi che riguardano anche il Sannio e l’Irpinia come molte altre aree d’Italia e del Sud in particolare. Il parlamentare irpino indica la strada alla platea dei Cinque Stelle di tutta la Campania giunti ieri a San Marco dei Cavoti nell’ambito del «No petrolio day», giornata in cui sono andate in scena iniziative contro le ricerche di idrocarburi in nove regioni meridionali. 

«Sarò il primo a mettermi davanti alla trivella quando arriverà a Gesualdo», ha annunciato battagliero il parlamentare avellinese. Che ha spiegato: «In Parlamento abbiamo fatto di tutto per ostacolare questi progetti, ma il Governo, complice dei poteri economici, ci ha impedito un reale confronto. In commissione il presidente Ermete Realacci, peraltro presidente onorario di Legambiente, ci ha dato un minuto per illustrare gli emendamenti». Non resta dunque che la disobbedienza gandhiana: «Visto che le istituzioni cosiddette democratiche sono in realtà antidemocratiche – ha concluso Sibilia – i cittadini devono riappropriarsi della loro sovranità in forme pacifiche ma forti, anche impedendo alle compagnie petrolifere di portare avanti i loro progetti di morte». 

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Petrolio, la marcia dei Cinque Stelle: «Non faremo passare le trivelle»

Presentato il primo Festival del teatro a San Bartolomeo

Promosso dall’Associazione culturale “Apulia arte turismo e cultura” partirà il 30 novembre presso il teatro comunale di San Bartolomeo in Galdo in provincia di Benevento.

Il cartellone è stato presentato venerdì scorso nello stesso teatro che ospiterà il primo festival del teatro che punta a diventare un appuntamento fisso per  San Bartolomeo ed i comuni limitrofi. Il cartellone prevede 5 appuntamenti, il primo il prossimo 30 novembre con la partecipazione di Giacomo Rizzo con lo spettacolo di varietà “Solo me ne vò”. 

Domenica 28 dicembre sarà il turno di “Tra moglie e marito non metterci il dito” della compagnia “Amici dell’arte” di Lucera. L’anno nuovo si apre col botto il 18 gennaio con Michele Placido e la sua “Serata d’onore” . 

Appuntamento attesissimo è anche quello del 1 marzo che vedrà calcare le scene ad Enzo Iacchetti in un recital a sfondo cabarettistico dal titolo “Intervista”. Chiusura affidata a Giobbe Covatta, domenica 15 marzo con “ I 6 gradi…secondo Giobbe”.

Un festival che si preannuncia quindi scoppiettante e che sicuramente renderà  protagonista il teatro comunale di San Bartolomeo in Galdo.

(Fonte: www.ecampania.it)

Presentato il primo Festival del teatro a San Bartolomeo in Galdo