giovedì 17 gennaio 2013

Il Sannio e le trivelle pronte. Partiti politici in letargo da sette mesi

"Siamo totalmente contro le trivellazioni petrolifere. Oltre 595 Kmq di territorio sannita sono in pericolo, questo dobbiamo capirlo e bisogna muoverci prima possibile. La ricerca degli idrocarburi è deleteria per la salute dei cittadini e rischia di mettere in ginocchio il comparto agricolo sannita. Non siamo un territorio a vocazione industriale, l'agricoltura è la priorità ed una politica del genere andrebbe in netta contrapposizione con tutti i discorsi ed i progetti legati al rilancio del comparto e del territorio". Così il presidente provinciale Cia Benevento, Alessandro Mastrocinque, in occasione del dibattito "La politica e l’agricoltura - Analisi e proposte sul rapporto tra politica e agricoltura" che si è tenuto presso la sede della Confederazione italiana agricoltori in via delle Puglie.

All'incontro era presente anche il presidente regionale Cia, Salvatore Ciardiello: "La politica non capisce che questo è un pericolo grave per il Sannio. Operazioni del genere sono già state eseguite in passato: a Camposauro, dove ci sono ancora le vecchie buche, non sappiamo se e come sono state messe in sicurezza. Sarà un caso, ma la vegetazione che si trovava intorno non cresce più". Sia Mastrocinque che Ciardiello sono stati poi sollecitati da Nicola Colangelo del Codisam, ad intraprendere azioni concrete nel più breve tempo possibile.

SETTE MESI PERSI: L'INGIUSTIFICATO RITARDO DI POLITICA E ISTITUZIONI
Finalmente qualcosa comincia a muoversi al riguardo, anche se la grande assente, se si escludono azioni delle amministrazioni locali, è la politica. La Provincia di Benevento ha cominciato a seguire la problematica dalla primavera del 2012, quando il comitato "No Luminosa" venne a conoscenza di questi progetti. La reazione dei sindaci fu inizialmente freddina: il 29 giugno 2012 solo cinque sindaci ed una ventina di consiglieri comunali, si presentarono alla convocazione dell'assessore provinciale Gianluca Aceto. Un mese prima, Aceto chiese gli atti alla Regione Campania, ad oggi ancora non arrivati a destinazione. Andò meglio nella seconda riunione provinciale: i sindaci furono invitati a formulare delibere comunali in consiglio contro la ricerca di idrocarburi. Molto attive le amminstrazioni locali, diverse riunioni si sono avute specie a S.Marco dei Cavoti.

Dalla Regione Campania però, nessun segnale, poi negli ultimi mesi del 2012 l'interesse per questa problematica è scemato avvantaggiando così la multinazionale britannica Delta Energy Ltd ha avuto sotto l'albero il suo regalo di Natale con il decreto dirigenziale del 24 dicembre 2012 pubblicato sul Burc della Regione Campania: è arrivato infatti il parere favorevole di Via integrata con la Valutazione d'incidenza "su conforme giudizio della Commissione V.I.A., V.A.S. e V.I., espresso nelle sedute del 2 agosto 2012 e del 30 ottobre 2012 per il al progetto "Intervento di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma denominato "Pietra Spaccata" in vari Comuni della Provincia di Benevento. Ecco allora scendere in campo le associazione del Fortore, considerano che buona parte dei 19 comuni interessati sorgono proprio nella vallata della provincia sannita. Neppure il tempo di realizzare ed ecco arrivare, pochi giorni fa, il "raddoppio" della Delta Energy con il progetto "Case Capozzi": in tutto 33 comuni sanniti, compresa Benevento.

Con un ritardo enorme, oltre sette mesi dopo, ecco arrivare la prima vera mossa a livello regionale che si avrà il prossimo 22 gennaio quando la Commissione Ambiente alla Regione Campania, si riunirà proprio sulle trivellazioni petrolifere su richiesta del presidente di Commissione, Luca Colasanto da Baselice, uno dei comuni sanniti coinvolti nel "progetto trivella" della Delta Energy Ltd. Mossa tardiva? Probabilmente si ma non vogliamo fare i disfattisti, però davvero non si riesce a capire il ritardo delle istituzioni su un argomento così delicato. Ancora più grave il ritardo delle segreterie provinciali dei vari partiti politici: ad oggi, nessun partito del Sannio hai mai intrapreso un'azione ufficiale al riguardo seguita da azioni concrete, se non qualche isolato comunicato stampa che lascia il tempo che trova. Nessuno. Da destra a sinistra, passando per moderati, gialli, rossi, verdi, arancioni e grillini. Nessuno contro, nessuno neppure a favore. Segnale tangibile che il problema non è stato considerato tale o, forse, non interessa proprio. Il tempo per rimediare c'è, ma è veramente poco.

LE ASSOCIAZIONI SI COMPATTANO: 'DOBBIAMO ESSERE UNITI'
Anche le associazioni stanno prendendo coscienza della situazione: le prime a muoversi, poche settimane fa, sono state quelle del Fortore mentre questo pomeriggio presso la sede della Lipu di Benevento si riuniranno anche gli ambientalisti di Benevento e dintorni dopo la riunione preliminare dei giorni scorsi. Si punta a creare, su proposta del Codisam di S.Arcangelo Trimonte, un documento costitutivo: "Bisogna stare uniti - ha detto Colangelo del Codisam stamane alla Cia Benevento - facciamo un coordinamento di associazioni, comitati e cittadini contro la decisione di estrazioni petrolifere sul territorio sannita". La proposta, avanzata dal Codisam di S. Arcangelo Trimonte, ha la volontà di coinvolgere tutti i soggetti civili affinchè ci sia una corretta informazione sulle problematiche in oggetto e, come conseguenza, l’avvio di azioni sul territorio provinciale atte alla sensibilizzazione di tutti i cittadini, anche attraverso l’informazione diretta agli amministratori locali. La prima iniziativa è quella di inviare a tutti i sindaci sanniti una lettera di adesione.
Ricordiamo che i comuni coinvolti sono i seguenti: Benevento, Baselice, Foiano di Val Fortore, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto l'Abate, Fragneto Monforte, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Morcone, Pontelandolfo, Reino e San Marco dei Cavoti.

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mercoledì 16 gennaio 2013

Sannio e petrolio: Oltre 595 kmq da trivellare ma, dopo nove mesi, resteranno solo buche - ilQuaderno.it


"Case Capozzi" e "Pietra Spaccata": 423,70 Kmq (261,85 Kmq in territorio beneventano) e 333,30 Kmq, per un totale di 595,15 Kmq di territorio ricadente nella provincia di Benevento, 33 comuni sanniti interessati (cinque di loro da entrambi i progetti, altri quattro sono ricadenti nella provincia di Avellino). Eccolo qui, nella sua completezza, il doppio progetto della Delta Energy Ltd, società britannica che intende sbarcare nel Sannio alla ricerca del petrolio. Trivelle tra le colline sannite in arrivo dunque. Con tanto di istanze di permesso del Ministero dello Sviluppo Economico, (Direzione Generale per le risorse minerarie ed energetiche) e di pubblicazioni nel Bollettino Ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

Sannio e petrolio: Oltre 595 Kmq da trivellare ma, dopo nove mesi, resteranno solo buche - ilQuaderno.it

lunedì 14 gennaio 2013

L’allarme di Marfella: “Con le estrazioni petrolifere a rischio le falde acquifere”

Di Billy Nuzzolillo

I sanniti devono impedire ad ogni costo le trivellazioni petrolifere. L’allarme, veemente e arrabbiato, è stato lanciato nei giorni scorsi attraverso il Sannio Quotidiano da Antonio Marfella, oncologo, dirigente medico presso la Fondazione Pascale di Napoli e referente dell’associazione ‘Medici per l’Ambiente’.
Sta passando sulle vostre teste – ha spiegato Marfella al giornalista Nicola De Ieso – una decisione vergognosa. C’è un piano che prevede centinaia di pozzi petroliferi proprio tra Sannio e Irpinia, con autorizzazioni in corso e altre in fase di autorizzazione. L’Appennino è su una delle faglie sismiche più instabili e in nessun posto al mondo si scavano pozzi petroliferi dove può arrivare un terremoto. Non perché il pozzo provoca il terremoto, ma perché le falde acquifere si trovano sopra le riserve di gas e petrolio. Se una forte scossa, come ha ricordato il professor Franco Ortolani, spaccasse anche un solo tubo che tira su il petrolio, si comprometterebbe l’acqua potabile che oggi disseta un’area che va da Napoli a Bari. Sulla costa ormai non la beviamo più e quella dell’Appennino serve anche noi e a buona parte della Puglia. Il petrolio che c’è sotto terra è di pessima qualità ed estremamente inquinante. Siamo alla follia. Pensate che in California nelle zone a ridosso della famosa faglia sono vietate le trivellazioni. E tra Napoli e Bari passa una faglia non dissimile. Come si può autorizzare una pazzia del genere? Che ce ne faremo del petrolio se non potremo bere l’acqua? Bisogna fermare le trivelle, tutti i costi. Lancio un appello a Luca Colasanto, in quanto presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania. Ponga questa questione in cima, perché in ballo c’è uno scempio che va fermato.

Nell’articolo pubblicato da il Sannio Quotidiano, il giornalista Nicola De Ieso ricorda anche che il governo tecnico ha deciso di cercare ovunque il petrolio, punto. I dipartimenti minerari regionali danno il via libera di default e la commissione di valutazione per l’impatto ambientale sta facendo altrettanto. Per ora sono state autorizzate le ricerche, ma di conseguenza si dà il via libera all’avvio dei pozzi. Ad aggiungere ulteriore preoccupazione è la possibilità per le società estrattive di coprire le attività con una sorta di “segreto di Stato”, una volta avviate le torri.

Sulla questione, intanto, si registrano due importanti novità: il consigliere regionale Luca Colasanto ha fissato per il 22 gennaio un’audizione sulle trivellazioni nella Commissione Ambiente da lui presieduta e, su iniziativa del Codisam e di altre associazioni, è stato deciso di costituire un Coordinamento di associazioni, comitati e cittadini contro la decisione di procedere ad estrazioni petrolifere sul territorio sannita. Un’iniziativa che vedrà la luce in occasione dell’ulteriore incontro fissato per mercoledì 16 gennaio alle ore 18.30 sempre presso la sede di Benevento della Lipu. Incontro aperto alla partecipazione di singoli cittadini ed associazioni.