giovedì 11 ottobre 2012

Baselice, trivellazioni petrolifere. Ecco l'interrogazione dei consiglieri Bianco e Del Vecchio

Postiamo integralmente l'interrogazione consiliare dei consiglieri comunali Michele Bianco e Michele del Vecchio

Al Sig. Sindaco
Comune di Baselice
Al Segretario Comunale
Dott.sa Frascino


Oggetto: Interrogazione Consiliare.


I sottoscritti Bianco Michele e Del Vecchio Michele in qualità di consiglieri comunali del Comune di Baselice,

• Visto il fax inviato all'Ente in data 12/07/2012 dalla Provincia di Benevento nel quale si evidenza che l'assessore all'ambiente ha convocato 19 sindaci, tra i quali il sindaco di Baselice, e presidenti Comunità Montane del Fortore, Titerno e Alto Tammaro, avente come oggetto la richiesta di autorizzazione avanzata da tre società di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi;

• Considerato appunto che tali trivellazioni interesserebbero anche il nostro comune, oltre che l'intera area del Fortore, e che di tale iniziativa vada documentata l'amministrazione e informata l'intera cittadinanza;

• Ritenendo che le suddette ricerche possono arrecare un grave danno all'ambiente e al territorio comunale;

chiediamo che venga discusso e messa ai voti la bozza di delibera di Consiglio così come suggerita dall'Assessore all'Ambiente della Provincia di Benevento, Dott: Aceto.

Si allega copia del fax con le relative proposte.

I Consiglieri
(segue firma)

ARTICOLI PUBBLICATI IN QUESTO BLOG
Il Quaderno.it - A rischio acqua e sorgenti del Fortore

mercoledì 10 ottobre 2012

STOP TRIVELLE NEL FORTORE


L'ENNESIMO SACCO DEL FORTORE SI STA CONSUMANDO NELL'INDIFFERENZA GENERALE, DELLE ISTITUZIONI E DELLA CLASSE POLITICA LOCALE.

martedì 9 ottobre 2012

Psaut, Il comitato pro 118 contro la chiusura del servizio a Fioiano e Ginestra

Un secco “no” alla chiusura del servizio di 118 nei comuni di Foiano di Val Fortore e Ginestra degli Schiavoni. E' quanto è stato ribadito alla cittadinanza fortorina dal comitato pro 118 Foiano-Ginestra, rappresentato da Donato Iampietro e Lucio Iuliano, in merito alla decisione da parte dell'Asl sannita di aprire il PSAUT (Postazioni fisse di primo soccorso territoriale) a San Bartolomeo in Galdo e togliere il servizio di assistenza sanitaria ai due comuni fortorini.

Nella denuncia del Comitato si parla anche del trasferimento dei 12 medici, che dovrebbero passare dai presidi 118 di Ginestra degli Schiavoni e Foiano di Val Fortore alla struttura di San Bartolomeo.

“Il Direttore Generale dell’ASL Michele Rossi – si chiedono Iampietro e Iuliano sul trasferimento dei sanitari - ha tenuto conto di quanto prevedono le “Nuove linee guida per la organizzazione dei presidi di assistenza urgenza territoriale” cioè che la eventuale ridefinizione delle sedi PSAUT e delle ubicazioni dei mezzi di soccorso, coordinati dalla Centrale Operativa territorialmente competente, deve tener conto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e della rete ospedaliera della emergenza sanitaria (DEA), nonché del rispetto dei tempi di percorrenza previsti dalla normativa nazionale?”.

E ancora a proposito delle emergenze atmosferiche nel periodo invernale: “I dirigenti Asl sono a conoscenza di cosa rappresenta il valico Casone Cocca per noi fortorini, soprattutto nel periodo invernale ed in situazioni di emergenza?”.
“Lo PSAUT – aggiungono nel comunicato - è una struttura sanitaria, che secondo noi, comporta dei rischi, sia per gli operatori che per i pazienti. E’ impensabile che ci sia una esatta scelta da parte del cittadino che sta male, il quale istintivamente si reca nella struttura sanitaria più vicina, senza sapere che lo PSAUT non è un Pronto Soccorso e che quindi non ci sono un cardiologo, un rianimatore, un radiologo e una sala operatoria. Per cui, rischia di incorrere in inutili peripezie prima di giungere nella struttura sanitaria appropriata. Ci si chiede – continuano - perché può essere aperto un presidio PSAUT in deroga alle attuali misure restrittive regionali e non si possono “reclutare” 12 medici a Benevento, senza stravolgere un servizio che funziona perfettamente”.

“Il costituendo Comitato pro 118 Foiano-Ginestra, insieme a tutta la popolazione della Val Fortore – conclude la nota - ritiene che lo PSAUT a San Bartolomeo in Galdo insieme ai due presidi SAUT esistenti rappresenterebbe, per i cittadini della Val Fortore, una ottimale organzzazione dell’emergenza territoriale 118”.



(fonte: da "NTR24")

domenica 7 ottobre 2012

La fine della Provincia e la 'balcanizzazione' del Sannio

di Billy Nuzzolillo

(Sanniopress) – Alla fine la montagna partorì il topolino. Dopo lo stucchevole consiglio regionale celebratosi a Villa dei Papi e l’illusione che eventuali trasmigrazioni territoriali potessero garantire i requisiti minimi di sopravvivenza, la conferenza permanente della Regione Campania con le altre Autonomie locali (cioè, Province, Comuni e Comunità Montane) ha sostanzialmente posto fine alla lenta agonia della Provincia di Benevento.

Le residue speranza di salvare il Sannio sono, infatti, affidate alla Corte Costituzionale e ad un eventuale e clamoroso dietrofront del Governo Monti, dettato dalle possibili ripercussioni del taglio delle Province sul voto politico in programma in primavera. Ovvero, le speranze sono ridotte al lumicino.

Nel frattempo, in questi giorni, si discuterà su dove ubicare il capoluogo della nuova provincia irpino-sannita e, conoscendo il diverso livello qualitativo delle due classi politiche, non è difficile prevedere che Avellino alla fine eviterà lo smacco di perdere il primato amministrativo, così come in passato riuscì a deviare il percorso dell’autostrada.

Un aspetto che, invece, viene in queste ore sistematicamente ignorato da politici e commentatori è il rischio di “balcanzizzazione” dell’ex provincia di Benevento.

A Colle Sannita hanno già avviato le procedure per passare al Molise. A Baselice stanno studiando l’iter per indire un analogo referendum. Essendo Avellino ancora più distante di Benevento, è facile prevedere che se il capoluogo della nuova provincia non dovesse essere Benevento a San Bartolomeo in Galdo, e nel Fortore più in generale, divamperà presto la fiamma secessionista.

Lo stesso, poi, potrebbe succedere nella valle del Titerno (Pietraroja, Cusano e Cerreto), nell’alto Tammaro (Morocne, Pontelandolfo, S. Croce del Sannio,) e sul versante casertano. A Limatola già ne parla da settimane e altrettanto potrebbe accadere a S. Agata dei Goti e in valle Telesina, dove la Fondo Valle Isclero consente di raggiungere il capoluogo di Terra di Lavoro in pochissimo tempo.

Insomma, il rischio è concreto e farebbero bene a preoccuparsi anche i politici irpini, che in queste settimane hanno già dimostrato di non essere all’altezza dei propri predecessori.