venerdì 5 ottobre 2012

TRIVELLE D'ITALIA

Sabato 6 ottobre alle ore 18, presso la Biblioteca Provinciale di Benevento, si terrà la presentazione del libro “Trivelle d’Italia” di Pietro Dommarco, giornalista di Altreconomia specializzato in tematiche ambientali.

Il Bel Paese è oggi un gruviera crivellato da 1000 e più buchi, alla ricerca di greggio e gas. In Italia le compagnie pagano royalties basse. “Trivelle d’Italia” racconta questo “buco” nel cuore, che ha portato pochi vantaggi ai territori, poca occupazione e infiniti lutti, per i lavoratori e per l’ambiente.

Un’analisi che scende in profondità e percorre numeri e storie dei piccoli Texas italiani, dalla Basilicata alla Pianura padana, dal mare della Sicilia a Porto Marghera, tra amministrazioni compiacenti e rifiuti tossici.

www.cantieridilegalita.it

giovedì 4 ottobre 2012

Spina ai forestali: "I soldi saranno usati per pagare gli arretrati 2011"


Volevano essere rassicurati sulla ripartizione dei fondi (950mila euro) destinati dalla Regione alla comunità montana del Fortore gli operai, circa una sessantina, che ieri mattina hanno incontrato i vertici dell’ente. Rassicurazioni che sono puntualmente arrivate da parte del presidente dell’ente Zaccaria Spina e il suo vice Salvatore Brancaccio. “I soldi che sono stati assegnati alla comunità montana – ha detto il presidente – saranno destinati al pagamento degli arretrati del 2011 agli operai forestali”. La cifra che gli operai devono riscuotere per gli arretrati del 2011 (novembre, dicembre e tredicesima) ammonta a circa 880mila euro, secondo i calcoli effettuati dagli uffici tecnici dell’ente.

L’incontro, che martedì pomeriggio si era provato a spostare a giovedì (domani, ndr), si è tenuto ieri mattina presso la sala consiliare della comunità montana. I forestali avevano chiesto l’incontro per ottenere chiarimenti in merito alla distribuzione dei fondi che la Regione Campania ha assegnato all’ente, a causa delle voci che circolavano riguardo alla destinazione delle somme ad altre questioni aperte dell’ente. Nella sala si respirava il clima di rabbia e di disperazione degli operai che ancora una volta hanno sottolineato la drammaticità della loro condizione. “Bollette che non riusciamo più a pagare, non riusciamo a mandare i nostri figli a scuola, e a stento riusciamo a fare la spesa”. Hanno spiegato gli operai. Una vicenda che pare cominciare a dare qualche segno di speranza, anche se sono ancora molte le cose da risolvere. Se per il 2011, la vertenza dei forestali sta per giungere al capolinea, resta ancora il problema del 2012. Le certezze a quanto pare sono poche. Una è quella che il procedimento intrapreso con l’Inps, pare vada in porto.

Ieri mattina il segretario generale della comunità montana aveva consegnato tutta la documentazione all’istituto previdenziale. Ora si tratta solo di integrare alcuni documenti. L’altra è quella dei fondi Fas. Al momento non ci sono certezze sull’utilizzo dei Fondi delle Aree Sottoutilizzate. C’è chi dice che saranno disponibili solo dal momento della loro approvazione, quindi dal mese di agosto 2012, c’è chi spera invece possano essere retroattivi. Ma dalla Regione, per ora, nessun chiarimento in merito.

Come sempre in questi casi c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto. Anche se soddisfatti delle rassicurazioni fatte dal presidente, gli operai restano scettici sui tempi. Volevano certezze in merito ai pagamenti alle date, certezze che però il presidente non si è sentito di dare. “Se la macchina burocratica non si inceppa – ha dichiarato Spina – entro la fine di ottobre potrebbero arrivare sia i soldi del 2011 e sia i soldi relativi alla cassa integrazione per motivi atmosferici delle giornate di inizio 2012”. Dunque si resta in attesa di notizie più esatte rispetto ai tempi di pagamento.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)

mercoledì 3 ottobre 2012

Fortorina, ecco la proposta di Ziccardi

Qualche settima fa sette sindaci fortorini si sono incontrati a Molinara per discutere e promuovere un progetto del tratto di strada che dovrebbe collegare San marco dei Cavoti con San Bartolomeo in Galdo.

In quell’occasione si è pensato di istituire un tavolo istituzionale coordinato dal sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo, per spingere le istituzioni nazionale e regionali a finanziare un progetto allo studi del ministero delle finanze realizzato dal geologo Eliseo Ziccardi. L’attuazione di tale progetto, dire del geologo, risolverebbe il 60% dei problemi che attualmente affliggono il Fortore. Lo studio di fattibilità, anche attraverso uno studio geologico, della strada di completamento della strada fortorina, che attualmente da Contrada Mosti (Benevento) arriva a San Marco dei Cavoti, condotto da Eliseo Ziccardi, sarebbe un tratto alternativo a quello esistente, e accorcerebbe le distanze di oltre 10 chilometri tra San Marco e San Bartolomeo.

Il progetto del tratto di valico alternativo all’esistente che prevede la realizzazione di un tunnel di circa 1800 metri più un viadotto di circa quattro chilometri più i tre svincoli previsti e tutti i lavori di adeguamento, secondo il calcolo del dottor Ziccardi si aggirerebbe intorno ai 140 milioni di euro. L’opera potrebbe essere finanziata, sempre secondo lo studio effettuato dal geologo Ziccardi attraverso i 30 milioni di euro del protocollo di intesa tra Regione Campania, Anas e Provincia di Benevento più i foni Fas.

La fortorina servirebbe, compreso il tratto che si sta realizzando da Contrada Mosi a San Marco dei cavoti, ben 12 comuni: Baselice, Castelvetere, Foinao di Valfortore, Fragneto l’Abate, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone, Pesco Sannita, Pietrelcina, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti, per un bacino di circa 27mila abitanti.

Il passante di Valico immaginato dal geologo Eliseo Ziccardi, oltre ad accorciare le distanze del Fortore con il capoluogo, risolverebbe anche l’annoso problema delle nevicate invernali che spesso isolano il territorio fortorino grazie al tunnel previsto dal progetto. Il nuovo tratto di strada abbatterebbe problemi quali l’isolamento economico e sociale. Ridurrebbe la disoccupazione, lo spopolamento e l’emigrazione giovanile. Migliorerebbe i collegamenti per quanto riguarda le scuole e l’università senza contare che si accorgerebbe di molto il soccorso e l’emergenza sanitaria rispetto ai presidi ospedalieri del capoluogo. La variante di valico dare un ulteriore impulso al turismo dando nuova linfa alle strutture agrituristiche e alberghiere del territorio.

L’attuale percorso, è disagevole e si snoda attraverso tornanti di montagna spesso dissestati a causa delle condizioni idrogeologiche disastrose del territorio, e rendono i collegamenti con il capoluogo interminabili e faticosi. Con la Variante di Valico del Casone Cocca si ridurrebbero le distanze e si migliorerebbe di molto i collegamenti e anche la qualità della vita degli abitanti del Fortore.

(tratto da Ottopagine/Benevento)

Baselice, il Pd e il Fortore


lunedì 1 ottobre 2012

Psaut, le reazioni dei sindaci del Fortore


Postiamo un altro articolo apparso sul quotidiano "Ottopagine/Benevento" dal titolo: "I sindaci: «Nessuna decisione senza averci consultato». Canonico, Addabbo, Cocca e Paragone contro la notizia della chiusura dei Saut di Foiano di Valfortore e Ginestra"

Tutti d’accordo sull’apertura del Psuat, a patto che non ci sia un impoverimento del servizio d’emergenza sul territorio fortorino. La notizia che circola ormai da giorni sull’apertura del presidio di San Bartolomeo in Galdo, con la chiusura dei Saut di Foiano di Valfortore e di Ginestra degli Schiavoni, non piace ai sindaci di Baselice, Molinara, San Giorgio la Molara e San Marco dei Cavoti.

“Se questa notizia è vera, ancora una volta le scelte si fanno senza consultare gli enti territoriali. E’ una scelta – afferma il primo cittadino di Baselice Canonico –che penalizzerà ancora una volta le popolazioni del Fortore”. Ancora più duro Luigi Paragone, che si dice pronto a dare battaglia in caso il piano deciso dai vertici dell’Asl è quello che circola in questi giorni. “Scenderò in campo contro tutto e tutti se è necessario per difendere i cittadini da me rappresentati. E’ un piano senza logica”.

Dura anche la reazione di Franco Cocca sindaco di San marco dei Cavoti. “Se queste sono le intenzioni dei vertici dell’Asl – dichiara il primo cittadini di San Marco – mi devo spiegare qual è il criterio di scelta. Aprire il Psaut a San Bartolomeo va bene, ma ci spiegassero come vogliono riorganizzare il servizio di emergenza sul resto del territorio, perché così non si fa altro che peggiorare una situazione già difficile. Comunque al di là delle voci che circolano, sono fiducioso nell’operato dell’Asl. Anche perché sono dei professionisti e conoscono bene il territorio. Se stanno preparando un piano per la riorganizzazione dell’emergenza sul territorio, lo faranno in modo da non penalizzare le comunità fortorine, ma opereranno solamente per migliorare l’ offerta sul territorio”.

Giuseppe Addabbo, sindaco di Molinara spera che prima di qualsiasi decisione saranno consultati gli enti territoriali, altrimenti “sarà l’ennesima beffa per il Fortore”. Chi ha piena fiducia nei vertici dell’Asl è il sindaco di Castelfranco in Miscano Pio Antonio Morcone. “Credo che qualsiasi scelta faccia il direttore generale, sia una scelta ponderata e fatta con criterio”. Chi invece non commenta la notizia dell’apertura del Psaut sono i sindaci di Ginestra, Zaccaria Spina e quello di San Bartolomeo in Galdo Vincenzo Sangregorio. Dall’Asl dicono che al momento non c’è nessun atto, e nessuna decisione rispetto all’apertura del presidio di San Bartolomeo. Stiamo lavorando e ragionando sui modi e sui tempi di apertura del Psaut”. Afferma il dottor Ventucci, direttore saniratio dell’Asl BN1.

Dunque il Psaut di San Bartolomeo in Galdo continua a far discutere. Con una delibera n° 103 dell’8 ottobre 2010 il commissario Ad Acta autorizzava l’apertura del Psaut, trasferendo gli operatori del 118 di Foiano Valfortore nella struttura di san Bartolomeo in Galdo. Questo atto provocò la reazione dei sindaci che chiesero all’allora commissario Ad Acta Di Salvo un incontro, incontro che si tenne il 27 ottobre del 2010 e nel quale si trovò un accordo che prevedeva l’apertura del presidio di San Bartolomeo mantenendo i Saut di Ginestra e Foiano.

A quell’incontro oltre al commissario Ad Acta, c’erano i sindaci di Montefalcone, San Bartolomeo in Galdo, Foiano di valfortore, Molinara, Baselice, Ginestra degli Schiavoni e San Marco dei Cavoti. La storia ci dice che dopo due anni il presidio di San Bartolomeo è ancora chiuso. Pare che la causa della mancata apertura fosse la non agibilità dei locali che dovevano ospitare il Psaut. Agibilità che in questi giorni pare sia arrivata.

(tratto da Ottopagine/Benevento)