mercoledì 4 aprile 2012

Nel tour dei vini campani c'è anche il moscato di Baselice


Dalle colline e montagne di origini vulcanica, alle più dolci coste bagnate dal mar Mediterraneo. I vitigni della Campania disegnano un percorso turistico alternativo per i viaggiatori, un tour, tra colori, odori e sapori, che non puo’ che cominciare nel Casertano.

In Terra di Lavoro, ai confini con il Lazio, dove nasce l’Asprino frizzante dall’inconfondibile color giallo paglierino. Questa è anche la terra dell’Aglianico dal quale si produce il Falerno rosso dal sapore intenso o il più delicato bianco a base di uva Falangina.

Sui vicini terreni attorno al vulcano spento di Roccamonfina, invece, cresce l’uva per il Galluccio rosso, bianco e rosato ed è molto affascinante, per esempio, la storia del ‘Casavecchia di Pontelatone’, un vino ‘autarchico’ prodotto in un piccolo e isolato centro casertano. E poi l’Aglianico del Taburno, il Sannio di Guardiolo, Solopaca, Sant’Agata dei Goti e Taburno e la Falangina del Sannio che arricchiscono il ventaglio di scelte enologiche campane.

Il percorso tra i tralci della Campania prosegue sulle colline irpine, tra Taurasi a base di Aglianico, il Greco di Tufo e l’antica Vitis Apiana, oggi Fiano di Avellino. Dall’Irpinia poi si passa al Vesuviano e qui il paesaggio cambia ancora una volta. Cambiano i terreni per struttura, colore, materiali e ovviamente cambiano i vitigni. Questa è terra di Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Tintore, Sciascinoso e Forastera. Da qui nascono l’Ischia, il Capri e la Lacrima Christi del Vesuvio nelle versioni bianco, rosso, rosato e mosso.

Dalle montagne si scende giù verso il mare della Terra delle sirene. Sulle coste di Sorrento si producono Lettere, Gragnano e Sorrento, mentre la Costiera amalfitana è la terra di Fenile, Ginestra, Ripolo e Pepella che danno vita a vini come Furore, Ravello e Tramonti. E di costa in costa, più a Sud, su quelle più selvagge del Cilento, ecco l’Aglianico e il Castel San Lorenzo rosso, bianco e rosato.

Il tour tra i calici campani deve poi toccare alcuni vitigni cosiddetti minori, ma che di minore hanno solo la quantità prodotta. Il Pallagrello di Alife e Piedimonte Matese, il Somarello nero del Beneventano, a Baselice il Moscato, il Greco muscio dell’Avellinese. E ancora i Vignaioli procidani, la Catalanesca di Monte di Somma, il rosato di Massalubrense, il Sorriso di Sorrento, il Terzigno. E nel Salernitano l’Alburno della zona di Castel San Lorenzo, il Primitivo di Gioia, il Giovi, il Sele, l’Irno e tanti altri ancora da scoprire sulle strade dell’antica Campania felix.

Queste lunghe distese di tralci e uva nel 2012 hanno prodotto la bellezza di 1.868.607 ettolitri di vino. Un piacere per i tanti amanti del ‘nettare degli dei’, un vantaggio per le casse di produttori e per l’economia dell’intero territorio. Secondo le ultime rilevazioni Istat, infatti, dal 2006 al 2012 l’export di vino è cresciuto dell’80% con un introito che è passato dai 15 milioni di euro ai 28 milioni. Un bel tesoretto sul quale l’assessorato regionale all’Agricoltura sta puntando con decisione cercando soprattutto di allargare i confini del mercato estero.

Nel 2012 le statistiche parlano di 30.203 ettari di vigneti con un peso sulla superficie viticola rispetto coltivazioni arboree di circa il 20%. Al Beneventano spetta il record di vigneti, il 36% di tutta la regione. Non sono da meno l’Avellinese con il 13%, il Casertano con il 20%, il Salernitano con il 23 e il Napoletano con l’8%. Lunghe distese di tralci e uva che nel 2012 hanno prodotto la bellezza di 1.868.607 ettolitri di vino.

E non sono mancati anche riconoscimenti e marchi di qualità. I vini avellinesi hanno conquistato ben 3 marchi Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 1 di Denominazione di origine controllata (Doc). A Benevento sono andati 1 Docg, 2 Doc e 1 Indicazione geografica tipica (Igt), mentre a Caserta 4 Doc e 1 Igt a Napoli 5 Doc e 3 Igt e a Salerno 3 Doc e 2 Igt.

La produzione totale di vino a Denominazione di origine protetta nel 2010 è stata di 288.156 ettolitri, quella a Indicazione geografica tipica di 197.738 ettolitri. Sempre nel 2010, la produzione di vino a marchio ha raggiunto il 26% del totale e il record di produzione tra i marchi Docg sono del ‘Greco di Tufo’ di Avellino e il ‘Sannio’ del Beneventano.

www.ansa.it

martedì 3 aprile 2012

Raccolta differenziata, Sannio in crescita

(Il quaderno.it) Un Sannio a due volti: virtuoso se si pensa che oltre venti comuni hanno superato il 60% della raccolta differenziata, in difetto se ben 28 comuni sanniti sono ancora sotto il 50% soglia minima per legge. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Provinciale dei Rifiuti riguardo i dati del 2011. La media provinciale è di 54,21%, un buon risultato che testimonia l'aumento della raccolta differenziata rispetto al dato del 2010 (40,5%). Un dato provinciale ancora più importante se letto a livello regionale: la provincia sannita è seconda solo a quella di Salerno che la precede di poco (55%). Sono dunque 58 i comuni della provincia di Benevento ad essere "promossi" con la soglia del 50% raggiunta e superata.

Il comune leader della differenziata nel Sannio è Circello con un lusinghiero 77,62%: il comune dell'Alto Sannio mette in riga tutti gli altri ma non mancano altri risultati lusinghieri. Ben cinque comuni sono al 69%: Baselice, Faicchio, Paduli, Foglianise e Cerreto Sannita, al 67% Pago Veiano e S.Nazzaro, al 66% si assesta S.Nicola Manfredi, Colle Sannita ha 65,99%, mentre con il 64% ci sono S.Angelo a Cupolo, Molinara e Montefalcone Valfortore. Sopra la soglia del 60% anche Benevento (62,33% per il capoluogo sannita), Buonalbergo, Castelpagano, Durazzano, Melizzano, Paolisi, Reino, San Giorgio la Molara e San Lorenzello.

Fanno da controaltare i risultati negativi di ben 28 comuni del Sannio: Torrecuso, Tocco Caudio, Telese Terme, Solopaca, S.Croce del Sannio, S.Agata dei Goti, San Lupo, S.Leucio del Sannio, Puglianello, Pontelandolfo, Moiano, Limatola, Guardia Sanframondi, Foiano Valfortore, Cusano Mutri, Castelpoto, Castelfranco in Miscano, Casalduni, Arpaise, Amorosi e Airola. Tutti questi comuni sono al di sotto del 50% con percentuali recuperabili come ad esempio quelle di Guardia Sanframondi e Limatola che sono al 49% a dati allarmanti come Casalduni (maglia nera nel Sannio con il 22,5%) ma anche centri importanti come S.Agata dei Goti e Airola rispettivamente 29,63% e 40%. Sotto il 30% anche Puglianello e Foiano Valfortore.

LE PERCENTUALI COMUNE PER COMUNE

AIROLA 40,09%
AMOROSI 37,06%
APICE 50,37%
APOLLOSA 57,54%
ARPAIA 37,18%
ARPAISE 42,55%
BASELICE 69,47%
BENEVENTO 62,33%
BONEA 55,39%
BUCCIANO 50,19%
BUONALBERGO 63,57%
CALVI 59,39%
CAMPOLATTARO 59,70%
CAMPOLI DEL MONTE TABURNO 50,35%
CASALDUNI 22,52%
CASTELFRANCO IN MISCANO 44,15%
CASTELPAGANO 60,14%
CASTELPOTO 49,03%
CASTELVENERE 39,43%
CASTELVETERE IN VAL FORTORE 51,08%
CAUTANO 45,45%
CEPPALONI 52,94%
CERRETO SANNITA 69,72%
CIRCELLO 77,62%
COLLE SANNITA 65,99%
CUSANO MUTRI 33,49%
DUGENTA 47,73%
DURAZZANO 62,35%
FAICCHIO 69,91%
FOGLIANISE 69,40%
FOIANO DI VAL FORTORE 29,34%
FORCHIA 57,28%
FRAGNETO L'ABATE 51,82%
FRAGNETO MONFORTE 52,34%
FRASSO TELESINO 47,87%
GINESTRA DEGLI SCHIAVONI 52,32%
GUARDIA SANFRAMONDI 48,21%
LIMATOLA 49,32%
MELIZZANO 61,75%
MOIANO 48,20%
MOLINARA 64,60%
MONTEFALCONE DI VAL FORTORE 64,07%
MONTESARCHIO 59,41%
MORCONE 53,12%
PADULI 69,56%
PAGO VEIANO 67,93%
PANNARANO 48,17%
PAOLISI 63,64%
PAUPISI 50,91%
PESCO SANNITA 54,72%
PIETRAROJA 42,88%
PIETRELCINA 51,77%
PONTE 51,57%
PONTELANDOLFO 41,36%
PUGLIANELLO 26,67%
REINO 62,78%
SAN BARTOLOMEO IN GALDO 50,40%
SAN GIORGIO DEL SANNIO 54,00%
SAN GIORGIO LA MOLARA 60,41%
SAN LEUCIO DEL SANNIO 42,33%
SAN LORENZELLO 63,80%
SAN LORENZO MAGGIORE 55,47%
SAN LUPO 36,83%
SAN MARCO DEI CAVOTI 50,23%
SAN MARTINO SANNITA 58,85%
SAN NAZZARO 67,26%
SAN NICOLA MANFREDI 66,49%
SAN SALVATORE TELESINO 61,31%
SANT'AGATA DE' GOTI 29,63%
SANT'ANGELO A CUPOLO 64,90%
SANT'ARCANGELO TRIMONTE 55,40%
SANTA CROCE DEL SANNIO 46,92%
SASSINORO 50,62%
SOLOPACA 35,07%
TELESE TERME 44,13%
TOCCO CAUDIO 43,93%
TORRECUSO 41,95%
VITULANO 58,57%


TOTALE PROVINCIA BENEVENTO 54,21%

domenica 1 aprile 2012

Raccolta differenziata, Baselice primo paese nel Fortore

Sono stati comunicati dall'Osservatorio dei rifiuti della Regione Campania i dati della raccolta differenziata 2011 dei comuni del Sannio. Il comune di Baselice ha incrementato di ben 13 punti percentuali il dato relativo al 2010, attestandosi al 69,4% rispetto al 56,4% di un anno fa. un risultato di tutto rilevo quello ottenuto da Baselice che si classifica al quinto posto nella classifica dei 78 comuni sanniti, incluso Benevento, e tra i primi paesi del Fortore.

"Se solo penso - dichiara l'assessore all'ambiente, Brancaccio - al dato (19,6%) che abbiamo rilevato dalla precedente amministrazione, rabbrividisco. La percentuale ottenuta nell'anno solare scorso, da una parte ci inorgoglisce e dall'altro ci testimonia che il cammino avviato esattamente due anni fa (1 marzo 2010) dalla compagine Canonico era ed è quello giusto. Nonostante i problemi iniziali (che sussistono in ogni percorso nuovo che si va ad avviare) e nonostante le difficoltà (alcune di carattere gestionale, ed altre dovute a qualche abile politico locale, che ha ben pensato di inondare il Comune con svariati esposti e denunce) i risultati ottenuti sono lampanti e non lasciano adito a dubbi".

I pochi punti decimali (solamente lo 0,5%) che ci separano dalla seconda piazza, e rispetto a comuni che da dieci anni hanno avviato il percorso della raccolta differenziata dei rifiuti, fanno di Baselice un Comune virtuoso, incluso nella top-ten dei comuni sanniti che possono vantare il titolo di "Riciclone" ad appena due anni dall'avvio della differenziata.

“Visto l'ottimo risultato raggiunto, grazie soprattutto alla collaborazione fattiva di tutta la cittadinanza, anche quest'anno - dichiara il sindaco Domenico Canonico - parteciperemo all'iniziativa de "I Comuni Ricicloni 2012", una manifestazione a livello nazionale che già tanto lustro ha dato al comune di Baselice, che si è visto attribuire l'attestato di comune campano, sotto i diecimila abitanti, per la maggiore raccolta differenziata di qualità. Anche se dobbiamo sempre tenere in debita considerazione la lievitazione dei costi, in questo settore, il nostro obiettivo è e sarà sempre quello di migliorare il risultato ottenuto, con l'auspicio di veder introdotto anche nella nostra realtà la raccolta col codice a barre, un fiore all'occhiello che permetterà ai cittadini di ottenere incentivi e risparmi sulla raccolta differenziata dei RR.SS.UU.

“Proprio nella giornata di ieri - prosegue Brancaccio - abbiamo raggiunto un ulteriore tassello al potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, dando ufficialmente avvio alla raccolta degli oli esausti che si utilizzano in cucina, e tra poco tempo rifaremo - con la campagna del Tetra-pak (i contenitori di latte e bibite varie) grazie a Sogesi ed Achabmed - una ulteriore campagna di sensibilizzazione tra i cittadini, con la distribuzione di opuscoli riassuntivi ed esplicativi di tutti i rifiuti che il comune di Baselice differenzia ed avvia a riciclo, anche grazie alla piattaforma ecologica di contrada serra, dove attualmente vengono conferiti una molteplicità di rifiuti cd. speciali (dalla plastica di grosso taglio ai neon, dai pneumatici ai Raee - elettrodomestici di ogni tipologia - dall'alluminio ai materiali ferrosi) oltre ovviamente ai rifiuti domestici che l'utenza potrà conferire direttamente nei giorni ed orari di apertura (martedì, giovedì e sabato mattina).

Per quanto riguarda gli oli voglio invitare tutte le utenze domestiche al ritiro dell'apposita tanichetta (che servirà per smaltire l'olio esausto direttamente presso l'Isola ecologica di c./da Serra) presso il Comune ed il Punto di ascolto di piazza Umberto I° (il martedì mattina), mentre per quanto riguarda le attività produttive, i titolari - se vorranno - potranno rivolgersi direttamente al sottoscritto per avviare una nuova e conveniente convenzione".