giovedì 27 settembre 2012

Il degrado del fiume Fortore

Postiamo un interessante articolo apparso ieri sul quotidiano "Ottopagine" edizione Benevento.

Il fiume Fortore da anni ormai vive in un stato di degrado e di abbandono. E’ praticamente un fiume in secca. Gli argini non esistono quasi più. Lungo il suo percorso si trovano insediamenti abitativi e industriali. Nel giro di un paio di chilometri, nel tratto di fiume che va da Foiano a San Bartolomeo in Galdo, passando per Baselice, ci sono tre impianti di estrazione di materiali inerti. A lanciare l’allarme è la Coldiretti.

“La salvaguardia del territorio rappresenta una delle priorità rispetto alla quale la Coldiretti Benevento – si legge in una nota - pone attenzione per tutelare il patrimonio ambientale. Negli ultimi tempi, però, essendo venuta meno la manutenzione del demanio pubblico si assiste sovente sul territorio provinciale a esondazioni dei fiumi che comportano gravi danni alle aziende agricole e conseguenze economiche per l’intera collettività”.

La Coldiretti chiede interventi rapidi richiamando la legge di orientamento che offre la possibilità alle pubbliche amministrazioni di appaltare i lavori di manutenzione del demanio pubblico alle imprese agricole con semplici licitazioni private e a costi più contenuti per la pubblica amministrazione. In questo contesto la Coldiretti sannita, con una lettera a firma del direttore Giuseppe Brillante, ha sollecitato Aniello Cimitile, presidente della Provincia di Benevento, ad appaltare i lavori per la manutenzione del fiume Fortore.

“La mancata manutenzione del fiume Fortore – si afferma nel nota - ha comportato in alcuni tratti la completa occlusione dell’alveo del fiume tanto che l’acqua, non potendo seguire il deflusso naturale, provoca continue esondazioni nei terreni causando ingenti danni alle imprese agricole, erodendo intere superfici agricole e mettendo anche a rischio le abitazioni che insistono lungo il fiume. Particolarmente grave - scrive ancora Brillante - è la situazione nel tratto del fiume che va dal Ponte Tre Luci, nel tenimento di Foiano, al Ponte di contrada Morrecine, nel tenimento di Castelvetere in V. Fortore (tratto di circa 500 m.) dove il letto del fiume è completamente scomparso a causa del materiale che viene trasportato a valle dai torrenti Zugariello, Cervaro e Lame, rispettivamente in territorio di Foiano, Baselice e Castelvetere in V. Fortore. Per evitare nuovi danni, soprattutto con l’approssimarsi delle stagioni piovose che l’abbondanza delle acque facilmente invaderà la campagna circostante dove insistono anche abitazioni rurali, chiediamo – ha concluso Brillante - un intervento affinché venga ripristinato il letto del fiume per il normale deflusso delle acque, nel tratto indicato”.

A rendere più chiara e più precisa la situazione del fiume Fortore è intervenuto il professore Michele Barbato, geologo e presidente del circolo di Legambiente di San Bartolomeo in Galdo. "Vi è da tener presente che, la dinamica fluviale gioca un ruolo determinante sull'equilibrio geomorfologico dell'intera Valle. Pertanto, - sottolinea il professore Barbato - la mancata manutenzione del corso fluviale del Fortore, giunto ormai in uno stato di completo disordine idrografico, rappresenta una importante concausa al generale dissesto idrogeologico in cui versa l'intero territorio del Fortore. L'assenza di manutenzione, costituendo sempre un contributo negativo alla stabilità di un territorio, risulta tanto più grave - conclude il presidente del circolo di Legambiente - in un contesto geomorfologico fortemente compromesso come quello della Val Fortore, il cui elevato rischio idrogeologico è attestato storicamente dal Regio decreto 445 del 1908 che prevedeva il consolidamento di tutti i comuni della Valfortore e di alcuni (tra questi Castelvetere in Valfortore) addirittura il trasferimento del centro abitato".
(Tratto da Ottopagine/Benevento)

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