venerdì 28 gennaio 2011

Tutti pazzi x il Teatro. Rassegna della diversità


Il Dipartimento di salute mentale di Puglianello presenta la seconda rassegna: Tutti pazzi x il Teatro, un percorso artistico che dal nome stesso interpreta, ironicamente, giocando proprio sull’accostamento delle parole “pazzia” e “teatro”, un’idea diversa del disagio psichico e del teatro, come terapia e mezzo di comunicazione per affrontare il concetto di diversità e superare il pregiudizio. La prima edizione della rassegna, ha avuto il merito di raccontare una realtà che poco si conosce, perché è spesso esclusa dai canali tradizionali di comunicazione. L’esperienza teatrale della diversità ha visto insieme “matti” e “normaloidi” in un rapporto “normale” che restituisce dignità e regala una speranza. Mettere in scena la follia è esplorazione del lato nascosto, incomprensibile e allo stesso tempo è fruizione di forme estetiche differenti.

Tra le compagnie partecipanti alla scorsa edizione (3-18 giugno 2010), particolarmente appassionante è stata l’Accademia della follia di Trieste, che ha presentato uno spettacolo ispirato alla battaglia dello psichiatra veneto Franco Basaglia (scomparso nel 1980) che determinò la chiusura dei manicomi. Per la seconda edizione della rassegna, tutte le istituzioni e i partners che hanno già supportato l’iniziativa, hanno riconfermato il sostegno condividendone i valori e la missione educativa e culturale. Per questa ragione la prossima edizione (giugno 2011) sceglierà nuovamente come destinazione Benevento, città ospitale e aperta a nuove esperienze artistiche.

Come per la prima edizione, la selezione delle compagnie sarà effettuata attraverso un concorso nazionale riservato alle compagnie teatrali integrate; l’iscrizione è gratuita e scade il 19 marzo 2011. Quindi il cartellone della prossima edizione si colorerà di opere nuove e di altre gradite presenze che daranno ancora senso e voce alla bella scena della follia.

Grazie ad una felice intuizione di Maurizio Volpe e Antonello Santagata, è ricominciato anche il laboratorio teatrale con i pazienti e gli operatori del DSM Puglianello, che è ormai diventato un vero spazio artistico, un luogo di espressione e di socializzazione per pazienti, operatori e genialità sconosciute.

giovedì 27 gennaio 2011

Il Fortore e il Partito democratico

Nei giorni scorsi abbiamo scritto della situazione politica del Pdl nel Fortore. Oggi vediamo cosa succede sul fronte del Partito democratico, il quale sembra essere scomparso dallo scenario politico locale. Eppure di tematiche da affrontare ce ne sono. Basti pensare alla stessa vicenda dell’ospedale di San Bartolomeo, al disastro viabilità, alla questione lavoro e chi ne ha più ne metta.

L’unica nota però da registrare è stata quella del redivivo ex segretario Ds di Baselice, Antonio Paolozza, il quale preso forse da un rimorso di coscienza si è messo a scrivere, nel pieno delle feste natalizie, una lettera a un quotidiano locale sul futuro dei dipendenti della Comunità montana. «Servono proposte concrete», dice orgoglioso.

Ora tralasciando tutto il papiello sugli operai idraulico-forestali, su cui potremmo essere anche d’accordo, per quanto riguarda però i diciassette dipendenti messi in mobilità l’esponente del Pd dimentica un piccolo particolare: questi lavoratori da quasi un anno lottano in difesa del loro posto di lavoro.

È possibile che solo ora se ne accorga? Eppure all’interno del consiglio e della giunta della Comunità ci sono suoi rappresentanti. Basti pensare al foianese Giuseppe Ruggiero, esponente di spicco del Partito democratico locale.

Non solo. I dirigenti provinciali sono al corrente del fatto che il loro partito nel Fortore sostiene un presidente del centrodestra come Zaccaria Spina?

Non ce ne vogliano i democratici fortorini, ma non basta cambiare qualche segretario locale per far crescere il partito. Ci vuole coerenza, prima di tutto.

mercoledì 26 gennaio 2011

E Occhito resta senza manutenzione


L’importanza della diga di Piano dei limiti è cresciuta negli ultimi anni man mano che peggioravano le condizioni dell’invaso di Occhito. La grande diga in terra battuta costruita negli anni Sessanta sul fiume Fortore mostra ormai da quasi un decennio tutti i segni del tempo. Basti ricordare che è stata collaudata solo di recente, a oltre trent’anni di distanza dalla sua costruzione e che per questo può invasare circa cento milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto a quanti ne prevedeva il progetto originario (300 milioni mc.).

La diga di Piano dei Limiti doveva essere costruita a valle ed avrebbe avuto una capacità di 40-45 milioni di metri cubi, dunque molto al di sotto di Occhito che può invasare attualmente fino a 220 milioni di metri cubi. Ma avrebbe permesso il completo svuotamento di Occhito e dunque un suo più compiuto collaudo infrastrutturale.

Non a caso l’allarme sulle condizioni di Occhito venne lanciato il 28 febbraio 2009 in Prefettura dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che parlò di «invaso malato» riferendosi alle condizioni precarie di Occhito. E qualche tempo prima l’ex direttore generale del consorzio di bonifica della Capitanata, l’ingegner Giuseppe D’Arcangelo, aveva lanciato l’allarme sull’assetto idrico-geologico dell’invaso e del territorio circostante.

www.lagazzettadelmezzogiorno.it

martedì 25 gennaio 2011

Rompe il respiratore e il tecnico è bloccato dalla neve: malata salvata in extremis



Manco a farlo apposta nel post precedente abbiamo parlato proprio della sanità nel Fortore, oggi postiamo stralci di un articolo apparso ieri sul "Corrieredelmezzogiorno.it" che ci fa capire bene quali sono i rischi per la salute di chi vive in questa realtà. Nel frattempo, dopo aver chiuso l'ospedale di San Bartolomeo (sic!) aspettiamo il prossimo annuncio dell'apertura del Psaut.


BENEVENTO - Ancora disagi nel Fortore, in provincia di Benevento, a causa della neve. A San Bartolomeo in Galdo, nel corso della notte, i carabinieri hanno prestato soccorso ad una ragazza che a causa di una grave malattia degenerativa è permanentemente attaccata ad un respiratore artificiale, che a causa dei continui sbalzi di tensione dovuti alle avverse condizioni meteorologiche, si era bloccato. I familiari della giovane hanno richiesto l’intervento dei militari anche perchè l’elettricista che poteva riparare il macchinario era bloccato a casa per colpa della neve, in una zona impervia in prossimità del comune di Castelvetere.

I carabinieri, grazie al loro fuoristrada in dotazione, sono riusciti a raggiungere il tecnico e a portarlo di corsa presso l’abitazione della ragazza, scongiurando il grave pericolo che si era profilato per la giovane, assistendolo nel corso delle operazioni, per poi riaccompagnarlo a casa (...).

www.corrieredelmezzogiorno.corriereit

lunedì 24 gennaio 2011

Il Fortore, la sanità e la politica


La vicenda dei primari di Benevento, ai quali non verrebbero rinnovati i contratti in scadenza, riapre anche per il Fortore la ferita mai rimarginata dell’ospedale di San Bartolomeo. Non solo. Ci porta a ragionare sul rapporto tra politica e territorio. Tra governanti e governati. Tra chi questa popolazione la dovrebbe rappresentare in tutte le istituzioni: locali, provinciali e regionali.

E allora come ci si può dimenticare dell’annuncio fatto da esponenti del centrodestra nella campagna elettorale regionale dell’anno scorso: «E’ fatta dopo cinquant’anni apre l’ospedale di San Bartolomeo». Invece poco dopo il nosocomio viene addirittura chiuso. Eppure, il 70 per cento dei san bartolomeani vota per il Popolo della libertà, mentre la nuova giunta comunale si era tesserata in massa al partito del Cavaliere.

Tuttavia in cambio della chiusura dell’ospedale, alle genti di queste valli viene promesso almeno l’apertura di un presidio di primo soccorso. Ogni mese parte l’annuncio: apre il Psaut. Ma passa il tempo e della struttura nemmeno l’ombra. Il sindaco del capoluogo fortorino, Enzo Sangregorio, non potendone più si accampa sotto l’Asl di Benevento in segno di protesta. Qualcuno si aspetterebbe un minimo di solidarietà dalla politica, invece silenzio. Stanno zitti i partiti di centrosinistra. Nemmeno una parola da quelli di centrodestra, che nel frattempo hanno eletto in consiglio regionale il baselicese Luca Colasanto.

Ad oggi non sappiamo se i governanti di San Bartolomeo hanno rimesso le loro tessere. Ma noi la lezione l’abbiamo imparata da tempo. Il Fortore è terra di nessuno e i fortorini figli di un dio minore, di cui ci si ricorda solamente quando diventano elettori, unico diritto ad essi riconosciuto.