giovedì 9 giugno 2011

Il Fortore e l'elicottero nello zaino


L’elicottero nello zaino, incredibile ma vero! L’inventore di questo “mini elicottero monoposto spalleggiabile” è di Edoardo Martini nato a San Bartolomeo in Galdo nel 1945 e trasferitosi a Roma negli anni ’60. Fin da bambino, Edoardo Martini ha mostrato interesse per gli aerei e tutto ciò che riguarda l’avventura dell’uomo nello spazio; interesse che da giovane si è trasformato, prima in passione (si è infatti diplomato a Roma presso l’Istituto tecnico “Galileo Galilei”, in costruzioni aereonautiche), poi in divertimento (ha conseguito il brevetto da pilota di primo grado) ed infine nella scelta di vita e di lavoro.

Ha lavorato per circa 10 anni, in qualità di tecnico, nella compagnia aerea Itavia. Purtroppo, è fallita, dopo il “misterioso” disastro aereo di Ustica (27 giugno 1980). Successivamente è stato assunto dall’Alitalia, dove ha lavorato per circa 20 anni.
Quando è andato in pensione ha conservato intatta la grande passione della sua vita, dedicandosi alla realizzazione del suo sogno, sviluppando tecnicamente la possibilità di costruire un mini elicottero da portare sulle spalle, come uno zaino.

Tale brevetto è stato accettato e riconosciuto dall’Ufficio europeo brevetti, con sede a Monaco di Baviera (Germania) e pubblicato sul sito internet: www.epo.org Euorpean Patent Register EP 22/04/318 (27/04/2011).

L’utilizzo di questo mini elicottero monoposto può trovare impiego nei campi più disparati: dal soccorso, all’antincendio, alla sorveglianza, all’addestramento, al volo da diporto, all’impiego militare, etc. etc.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho rivisto Edoardo Martini dopo anni, (anch'io ho seguito un percorso di lavoro simile al suo, Itavia-Alitalia), e mi ha messo a corrente del suo lavoro. Più che lavoro, è una passione di vita, ho capito subito. Sono rimasto colpito: è riuscito a realizzare un sogno, un progetto quasi fantascientifico. Gli auguro di trovare un finanziatore, perchè la cosa possa avere un seguito. Auguri Edoardo.

giovanguitar ha detto...

Ho incontrato Edoardo dopo anni, dopo esperienze di lavoro simili (anch'io Itavia, poi Alitalia), e mi ha messo al corrente del suo lavoro. Ma più che lavoro, ho capito, era un sogno, una passione di vita. Edoardo ha realizzato un apparecchio quasi fantascientifico, ma aperto anche a usi pratici. Non mi rimane che augurargli di poterlo realizzare concretamente. Auguri Edoardo!