lunedì 11 aprile 2011

Fortorina, tutto come nell'Ottocento


“Il tronco di strada provinciale del Valfortore è già costruito tra Benevento e San Marco dei Gavoti. Sono necessari studi seri e particolareggiati per scegliere quale è il percorso migliore per completare il tracciato fino a San Bartolomeo in Galdo”.

E' quanto scriveva il 7 maggio 1876 un ingegnere di Roma incaricato dall'allora sindaco di Baselice di definire quale tra le varie ipotesi realizzative allora sul tappeto potesse essere la più opportuna. Una relazione che, se si eccettuano gli arcaismi dell'Italiano post-unitario e la scrittura a mano con le caratteristiche grazie, potrebbe essere tranquillamente riproposta come attuale. Non sembra essere cambiato granchè in 136 anni.

Anas, Regione Campania e Provincia di Benevento stanno studiando nell'ambito dell'apposito Tavolo tecnico la soluzione più efficace e meno dispendiosa per realizzare il completamento dell'importante arteria stradale. Anche oggi, come sul finire dell'Ottocento, il primo tratto, quello tra Benevento e San Marco dei Cavoti, può dirsi già acquisito. Il tronco è in parte realizzato e in parte in costruzione. Il progetto dell'Anas prevede un tracciato che lambisce ma non tocca San Marco. Sarà una bretella, a spese della Provincia, a colmare la lacuna.
Fin qui le certezze.

Non si sa ancora invece quale percorso consentirà di collegare San Marco dei Cavoti a San Bartolomeo in Galdo, il tratto orograficamente più problematico. L'Anas ha presentato nel 2009 uno studio di fattibilità con tre possibili scenari. Soluzioni tecnicamente tutte praticabili ma molto dispendiose. Occorre individuare una opzione capace di conciliare efficacia ed economicità dell'intervento. Ci sta provando il Tavolo tecnico che entro la fine del mese dovrebbe fornire le risultanze del proprio lavoro.

Nell'attesa è interessante rileggere cosa scriveva nel 1876 l'ingegnere romano nella sua “Relazione sul tracciato del tronco di strada del Valfortore fra il Casone Cocca e la sponda sinistra del Fortore”. Due le opzioni considerate dal professionista per raggiungere la meta finale, San Bartolomeo in Galdo. In un caso il percorso avrebbe dovuto puntare verso Foiano Valfortore e da lì fino alla sponda del fiume Fortore per un tragitto di poco superiore ai 16 chilometri. L'altra possibilità prevedeva il passaggio per Baselice e il conseguente attraversamento del Fortore, alternativa più lunga (circa 23 chilometri) ma meno problematica sotto il profilo altimetrico e del dissesto idrogeologico. A proposito di ampi tratti in frana presenti lungo il percorso verso Foiano, il tecnico rilevava come “questo stato di cose è abbastanza grave perchè sembri difficile potervisi riparare senza ricorrere a spese importanti ed a mezzi straordinari”.

L'ingegnere suggeriva dunque la realizzazione di “varianti”, quelle che negli studi di oggi si traducono in possibili viadotti o tunnel. La relazione rivela inoltre come l'allora giovane Provincia di Benevento avesse già speso “300.000 lire circa per le opere tutte eseguite sul tronco dal Casone Cocca a Foiano”, senza però riuscire a completare l'asse di collegamento che restava anzi in gran parte irrealizzato. Per il consulente ante litteram, il completamento dell'arteria sarebbe costato “940.000 lire circa”.

Davvero monetine se rapportati agli oltre 500 milioni di euro stimati dall'Anas nel suo studio di fattibilità. Il professionista incaricato concludeva così la propria relazione: “Il sottoscritto è di parere che la continuazione della strada per Foiano oppure la scelta di un altro tracciato debba essere preceduta da nuovi studi seri e particolareggiati sulla quistione”.


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