venerdì 9 aprile 2010

Vicenda dipendenti Comunità montana, si apre uno spiraglio

La vicenda di questi lavoratori dimostra che se c'è unità, se c'è sensibilità verso le tematiche che coinvolgono questi concittadini, allora la politica (quella con la p minuscola) deve fare un passo indietro. Per il poco che possiamo fare, noi non molleremo e resteremo vicino a questi padri e mamme di famiglie del nostro bistrattato Fortore.

“Dopo svariate iniziative intraprese dai lavoratori e dal sindacato, a sostegno della vertenza relativa alla messa in mobilità di 17 lavoratori della Comunità montana del Fortore, da oggi possiamo dire che si prospetta un possibile cambiamento di rotta per queste persone e per le loro famiglie”. E’ quanto afferma, in una nota il segretario provinciale della Cgil Funzione pubblica, Felice Zinno.

“In data odierna (ieri per chi legge) – prosegue - si è tenuto il previsto tentativo di conciliazione presso la Direzione provinciale del lavoro di Benevento, alla presenza del segretario generale dell’ente montano, oltreché dei lavoratori e dei sindacati. E’ emersa finalmente la volontà di affrontare il problema dei mobilitati ricorrendo a diverse possibili strategie che saranno sottoposte al vaglio del Consiglio della Comunità Montana, come quella, ad esempio, della messa in atto del cosiddetto contratto di solidarietà che prevede il reintegro dei lavoratori a fronte della diminuzione delle ore di lavoro. Parallelamente si individueranno tutte le altre misure per accompagnare al pensionamento i lavoratori prossimi al raggiungimento dei requisiti.
Tali soluzioni appaiono essere un buon viatico per scongiurare definitivamente l’ incubo di una cieca mobilità che aveva letteralmente ridotto in crisi la vita professionale e familiare dei dipendenti. E’ però ancora necessario il supporto dei sindaci del Fortore affinchè le ragionevoli proposte, oggetto della discussione odierna, diventino concrete. Difatti ora si resta in attesa dello svolgimento del prossimo consiglio che si terrà in data 22 aprile, cui seguirà un nuovo incontro presso la Direzione provinciale del lavoro nei primi di maggio. Confidiamo nelle capacità amministrative e politiche del presidente Spina affinchè possa rendere effettiva tale realtà grazie anche al consenso opportuno degli organi amministrativi dell’ente, nonché pagare gli stipendi arretrati così come annunciato dal segretario”.

giovedì 8 aprile 2010

L'Altro Sud chiede la sospensione della trasmissione "L'ultima parola"

Lo scorso 2 aprile è andata in onda su Rai 2 la trasmissione "L'ultima parola", condotta dall'ex direttore de "la Padania", Gianluigi Paragone.
"La trasmissione - si legge in una nota -, pervasa da un profondo spitito antimeridionale, descrive il Mezzogiorno esclusivamente come luogo di inefficienze, sprechi, ruberie, corruttele, ledendo la dignità di quei milioni di persone oneste che ne sono maggioranza. Il movimento politico L'Altro Sud, considera scandaloso che sulle reti del servizio pubblico vadano in onda trasmissioni così profondamente ostili ad una parte del Paese e intraprenderà nei prossimi giorni ogni possibile iniziativa per chiedere al CdA della Rai la sospensione della trasmissione".

mercoledì 7 aprile 2010

Dipendenti Comunità, ecco la risposta di Zaccaria Spina

Il presidente della Comunità Montana del Fortore Zaccaria Spina, è intervenuto sulla questione dei 17 dipendenti dell’Ente messi in disponibilità: “Innanzitutto chiarisco di non aver mai inteso alzare i toni con i sindacati su una questione così delicata, bensì, ho espresso dei dubbi sulla tempistica utilizzata, a pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, che tra l’altro mi vedeva in campo come candidato.

Considero fondamentale il ruolo che i sindacati svolgono nella tutela dei lavoratori, tant’è che nella mia storia di amministratore locale, ho sempre ritenuto importantissima l’attuazione della concertazione con le sigle sindacali, per affrontare e cercare di risolvere i problemi delle varie categorie di lavoratori. Come detto in più di un occasione, non intendo lasciare a se stessi i 17 dipendenti; adesso sarà necessario mettere in campo tutte le forze, affinché la Regione Campania dia alle Comunità Montane le risorse economiche necessarie. Infatti, attualmente il problema non riguarda più e soltanto, i 17 dipendenti messi in disponibilità, ma bensì la vita stessa dell’Ente in quanto dopo l’azzeramento dei contribuiti ordinari dello Stato, le Comunità Montane non possono approvare i bilanci, né disporre di fondi per fronteggiare le spese”.

“Al solo scopo di precisazione – conclude Spina - ribadisco che il tentativo di conciliazione, non rappresenta un momento di natura politica, ma un procedimento di natura preliminare rispetto ad eventuale contenzioso dinanzi all’autorità giudiziaria, competente su aspetti tecnici-giuridici di atti amministrativi. Il mio ruolo di natura politica mi porta ad essere sul campo su tutte le iniziative tendenti alla risoluzione delle problematiche dell’Ente, ivi comprese i 17 dipendenti”.

(Fonte: wwwilquaderno.it)

lunedì 5 aprile 2010

Cgil: Zaccaria Spina non perseveri, si paghino gli stipendi ai 17 lavoratori in mobilità

Postiamo l'articolo apparso nei giorni scorsi su ilquaderno.it sulla vicenda dei 17 dipendendi della Comunità montana del Fortore.

Il segretario provinciale della Cgil, Funzione Pubblica, Felice Zinno torna a criticare, in nuna nota per la stampa, il presidente della Comunità Montana del Fortore, Zaccaria Spina. Scrive Zinno che “non sono bastate le continue insistenze da parte dei lavoratori, dei sindacati, di alcuni sindaci che hanno mostrato la loro sensibilità, nonché delle istituzioni competenti, tutte orientate verso l’ unico obiettivo della salvaguardia della dignità e del posto di lavoro dei 17 dipendenti collocati in mobilità” in detta Comunità. “Qualche giorno fa - prosegue Zinno - si è toccato il fondo allorquando abbiamo assistito a un’intervista del signor Spina che ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza di tentativi di conciliazione messi in piedi dai sindacati presso l’ Ufficio Provinciale del Lavoro di Benevento, asserendo altresì che nessun’altra Istituzione ha contattato la Comunità Montana in merito alla vicenda della mobilità dei lavoratori che hanno manifestato quotidianamente la loro contrarietà a tali atti del presidente.

Ebbene, il presidente, non può non sapere cosa succede nella Comunità Montana a lui rappresentata, né può non leggere le righe riguardanti le iniziative che i sindacati hanno intrapreso nei confronti dell’Ente come, ad esempio, il doppio tentativo di conciliazione di cui anche la Prefettura era a conoscenza, e che per ben due volte è saltato a causa di una programmata assenza da parte dei rappresentanti dell’Ente, ai quali, per altro, tali iniziative erano state comunicate ufficialmente a mezzo fax di cui si conservano tuttora le ricevute di invio“.
“Per cui abbia il coraggio - conclude la Cgil - Spina di ammettere le proprie manchevolezze, errare è umano, ma perseverare è diabolico! Il presidente oltre al danno della messa in mobilità ha praticato anche la beffa di non corrispondere a queste persone gli stipendi già di per sé ridotti all’ 80%, che la legge prevede siano invece corrisposti. Nella speranza che la Pasqua sia portatrice di una ventata di lucidità, porgiamo gli auguri alle 17 famiglie che attendono ancora lo stipendio. La FP CGIL rimane vicino alla loro battaglia“.

www.ilquaderno.it