mercoledì 29 dicembre 2010

Scuola, il bluff dei progetti regionali


In nome della crisi oggi si è costretti ad accettare offerte di lavoro a nero, a 300 euro mensili per 8/12 ore al giorno se si è fortunati... Gli sfortunati prestano servizio a titolo gratuito col riconoscimento del punteggio come unica ricompensa. Parliamo delle scuole paritarie, quegli istituti fortemente premiati dal ministro Gelmini che vivono di rette mensili, di contributi Statali e di sangue dei dipendenti.


Bisogna cominciare con un'inevitabile affermazione "L'avevamo preannunciato, gridato ma nessuno ci ha ascoltarti". Ad agosto avevamo allertato tutti, sindacati compresi, sulla inefficacia dei progetti regionali e più volte avevamo posto in evidenza il fatto che tali forme di interventi avrebbero contribuito a declassare ulteriormente la figura dei lavoratori precari e a rendere ancora di più ricattabile la loro prestazione lavorativa.

Consapevoli di quanto sarebbe accaduto, abbiamo protestato e presidiato dinnanzi alle sedi sindacali. Come in un déjà vu, quanto preannunciato si è verificato, dimostrando ancora una volta che il Comitato insegnanti e Ata precari Sanniti, si muove ed agisce in nome del vero e a difesa dei diritti di tutti.
Il Pdl, ad agosto, platealmente annunciò, attraverso l'assessore Miraglia lo stanziamento di venti milioni di euro, di fissi mensili per i precari, di riconoscimento di punteggi facendo credere a tutti che il problema fosse stato risolto.

Oggi le vere intenzioni vengono a galla: i compensi previsti sono stati dimezzati, il costo del lavoro e la figura del lavoratore è stata declassata e trasformata in misero prestatore a progetto privo di diritti. La professionalità e la meritocrazia di conseguenza sono un mero specchietto, un vergognoso slogan propagandistico a questo punto. Il merito, la professionalità dovrebbero essere incentivati e premiati non penalizzati e sfruttati.

Qualcuno ha aperto gli occhi, finalmente e non possiamo essere che felici che la Flc-Cgil stia promuovendo una petizione contro un'ignobile e vergognosa campagna di distruzione dei diritti dei lavoratori. Peccato la sensibilità e l'autocritica appartenga solo alla Flc-Cgil e a qualche sindacato di base.
E' bene che qualcuno ricordi a coloro i quali si proclamano difensori della libertà, quale sia la realtà locale. In nome della crisi oggi si è costretti ad accettare offerte di lavoro a nero, a 300 euro mensili per 8/12 ore al giorno se si è fortunati, per poter quantomeno portare qualche misero euro a casa. Gli sfortunati prestano servizio a titolo gratuito col riconoscimento del punteggio come unica ricompensa. Parliamo delle scuole paritarie, quegli istituti fortemente premiati dal Ministro Gelmini che vivono di rette mensili, di contributi Statali e di sangue dei dipendenti. E' bene che le famiglie, i genitori, gli alunni sappiano che negli istituti privati, il docente, il bidello, l'assistente, lavorano con onestà, serietà e competenza a costo zero. Questa è la meritocrazia, oggi un laureato vale meno di zero.

La realtà non è quella delle tv, ma è quella fatta di sacrifici, ricatto e scarsa considerazione, quella in cui chi ha vuole sempre più e per avere calpesta ed annienta i deboli. Questa evidenza è palese a tutti e non c'è media che possa ovattarla.

Auspicando a un 2011 in cui il contraddittorio televisivo possa essere ripristinato e in cui la precarietà cessi di essere una condizione di vita per tutti, invitiamo tutti coloro i quali vivono sulla propria pelle gli effetti devastanti dello sfruttamento a unire le proprie forze e ad avere il coraggio di denunciare coloro i quali lucrano sulla propria esistenza.

Comitato insegnanti e Ata precari Sanniti

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