venerdì 25 giugno 2010

La calunnia e gli infami

La calunnia si distrugge da sola, diceva Falcone. Si dissolve pian piano. Un po’ alla volta. Tuttavia, nel momento in cui essa viene lanciata sortisce i suoi effetti. E costringe a chi la subisce a fugare ogni dubbio. Con l’infamia si cerca di distruggere il decoro di chi fa il proprio lavoro con onestà intellettuale. È successo in passato al giudice Falcone, oggi allo scrittore Saviano.
Le mafie hanno sempre utilizzato questi metodi per infangare l'immagine di chi le combatteva e per isolarli dalla società civile.

Metodi importati anche a Baselice. Lettere e volantini anonimi, qualche volta firmati da sedicenti gruppi giovani, ogni tanto si affacciano nell’apparente calma paesana.

L’obiettivo è gettar discredito su chi, come il sottoscritto, ha sostenuto politicamente l’attuale amministrazione. Ma questo non è un mistero. Che io sia stato sempre contro ad un certo modo d’intendere la politica, lo dimostra la mia candidatura all’elezioni comunali del 1999. Quella che per altri è “faziosità” per me, invece, resta solamente coerenza (e di questi tempi di voltagabbana ce ne sono a quintali).

Com’è coerenza aver accettato di curare "l’attività informativa" (non Ufficio stampa, come malignamente qualcuno cerca di far passare) del Comune di Baselice per 2.500 euro lordi per un anno ed in via sperimentale. Secondo questi vigliacchi, 6,94 euro al giorno (poco più di un pacchetto di sigarette), sarebbero uno spreco di denaro pubblico. Questi “avanzi di segreteria” (le parole sono di Francesco de Gregori), oggi, si preoccupano di poco più di sei euro al giorno, e mai una parola sui chissà-quanti-milioni di euro buttati nelle varie cattedrali del deserto delle opere pubbliche baselicesi.

Vergogna infami!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Antonio, quello che stai subendo è l'ennesimo tentativo di tenere Baselice in una perenne campagna elettorale.Questi codardi (pusillanime che è senza coraggio)stanno,da circa un anno, sparando a zero contro chi si è permesso di schierarsi contro il sistema monarchico baselicese, quasi fossimo colpevoli di lesa maestà. Il nostro giudizio, mai di parte preconcetta ma sempre scevra da condizionamenti esterni ed interni, non verrà meno e sapremo sempre discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato nell'attività della nuova Amministrazione, ma certamente non metteremo MAI in discussione il principio che ci ha spinto ad appassionarci al bene comune del Nostro Paese, LA LIBERTA' DI PENSIERO E DI CRITICA (anche e soprattutto nei confronti degli amici).
Continua nella tua opera informativa e, come scriveva il Sommo Poeta, "NON TI CURAR DI LORO MA GUARDA E PASSA".
Un abbraccio
Giampietro Leone