giovedì 5 novembre 2009

Ospedale ancora chiuso: in rivolta gli amministratori di San Bartolomeo


L’Amministrazione comunale di San Bartolomeo in Galdo ha scritto una lettera ai vertici dell’Azienda Sanitaria Locale di Benevento e all’assessore regionale alla Sanità Mario Santangelo per chiedere il rispetto degli impegni presi sull’apertura del locale ospedale in costruzione da più di 50 anni.

Nella nota, l’Amministrazione ricorda che “correva l’anno 2005 allorquando, con apposita delibera dell’Azienda Sanitaria, si prevedeva l’apertura a San Bartolomeo di un PSAUT (individuato nella normativa regionale quale struttura di primo intervento in cui è prevista l’assistenza medica per casi di minor complessità, l’osservazione medica breve e la piccola chirurgia), per non vanificare, si diceva, la rilevante spesa economica già sostenuta per il completamento dell’ospedale ‘Padre Pio’ e per venire incontro alle esigenze sanitarie della zona fortorina. Da allora, e sono ormai trascorsi 5 anni, solo un susseguirsi di promesse e annunci sui giornali”.

“Orbene – prosegue la lettera -, essendo ormai prossima la fine dell’anno, ci si augura che quanto promesso e annunciato dai vertici dell’Asl possa trovare effettiva concretizzazione. In caso contrario, questa Amministrazione comunale (libera, scevra da condizionamenti e senza fini reconditi), unitamente a tutta la cittadinanza, si batterà con determinazione al fine di evitare il ripetersi di una nuova vergognosa e inqualificabile pagina di storia della sanità dopo quella dell’ospedale-scandalo in costruzione da più di 50 anni. Con uguale determinazione, inoltre, si batterà per il mantenimento della sede del Distretto Sanitario a San Bartolomeo in Galdo, opponendosi a chiunque volesse continuare a mortificare, con intrighi o giochi politici, la nostra comunità”.
www.ilquaderno.it

Questione morale, se ne discute a Napoli

L'Altro Sud è lieto di aderire e partecipare al dibattito sulla "Questione morale" che si terrà a Napoli il 6 e 7 novembre prossimo.
6 novembre ORE 15 NAPOLI

"Questione morale e Istituzioni. Etica e poteri. Quale Italia in Europa?"
Cappella Palatina , Maschio Angioino, Napoli

moderatore:Luigi de Magistris
interventi di: Angela Napoli, Antonio Di Pietro, Claudio Fava, Concita De Gregorio, Felice Lima, Paolo Ferrero, Salvatore Borsellino, Silvio Gambino, Sonia Alfano.

7 novembre 2009 h 9-14 NAPOLI

"Questione morale e Istituzioni. Etica e poteri. Quale Italia in Europa?"
Cappella Palatina , Maschio Angioino, Napoli

moderatore:Raffaello Magi
interventi di: Alberto Lucarelli, Antonio Ingroia, Antonio Padellaro, Juan Fernando Lopez Aguilar, Marco Cappato, Martina Di Gianfelice, Peter Gomez, Rosario Crocetta.

www.laltrosud.it

mercoledì 4 novembre 2009

Sede Rai di Napoli, protesta dei precari Sanniti

Il Cip Sanniti aderisce al sit in del 6 novembre sotto la sede della rai di Napoli per manifestare il proprio dissenso alla censura che da mesi le reti pubbliche effettuano sulla diffusione delle notizie e dei fatti che si verificano sul territorio nazionale. Una televisione pubblica ha il dovere morale di dire e mostrare il vero, ha l'obbligo di dare le notizie che avvengono quotidianamente e non di filtrarle e come sovente avviene di censurarle. Da mesi ci viene proposta una realtà che non combacia al vero, da mesi i fatti giudiziari e privati dei politici nazionali sembrano costituire l'unico vero problema della nazione.

Il 3 ottobre 2009 oltre 20.000 precari della scuola erano per le strade di Roma a manifestare contro i tagli del Governo all'istruzione pubblica. Oltre 20.000 manifestanti costretti, per un servizio d'ordine inadeguato a costeggiare la banchina del Tevere come tanti deportati. Impossibilitati a risalire sulla strada perché la polizia lo impediva, hanno dovuto percorrere ben 8 chilometri nonostante le gambe ed il fisico stessero per venire meno. Nessun telegiornale ne ha parlato, come nessuno si è interessato se non per brevi secondi ai milioni di disoccupati che a causa della crisi non hanno di che campare.
Operai, lavoratori interinali, lavoratori precari, dipendenti improvvisamente licenziati a causa della crisi che continua a mordere nonostante si dichiari che il peggio è passato: questa è l'amara realtà. Verità che può essere vista, vissuta e testimoniata solo attraverso reti indipendenti e piccoli giornali locali che nonostante tutto hanno conservato la propria autonomia. Il 3 ottobre all'inizio del corteo c'erano giornalisti di tutte le testate e le reti nazionali. Ci hanno intervistato, ci hanno ripreso e poi nessuno ne ha parlato. Dove sono finiti quei video, quelle interviste chi ha deciso di censurarle. Chi decide cosa mandare in onda o pubblicare una notizia? Il redattore o i politici che influenzano il redattore? Dov'è finito il coraggio e l'ardore di dire no e di fare il giusto costi quel che costi. A cosa è servita la manifestazione dei giornalisti del 3 ottobre sulla libertà di stampa? Quale libertà.

Oggi si è schiavi dei politici e della tiratura. La logica della vendita dello scoop hanno la meglio sulla notizia. Ed ecco che si compare sui giornali se si sale sui tetti, se ti denudi, se frequenti escort e trans... Che dire un precario trans per campare è una notizia da prima pagina, bisogna arrivare al suicidio di uno di noi affinché si possa parlare seriamente del più grande licenziamento della storia della Repubblica italiana , affinché i veri problemi che affliggono quotidianamente il cittadino comune vengano portati alla luce? Gli stessi Floris, Santoro, Report e i programmi d'informazione sono schiavi dello scoop e preferiscono adeguarsi alla massa. Siamo profondamente delusi e amareggiati e il 6 novembre lo grideremo dalle 16 sotto le sedi della Rai regionale. Libertà d'informazione questo sarà il nostro motto.

CIP Sanniti

lunedì 2 novembre 2009

Fortore, petizione per l'apertura dell'ospedale

Il Gruppo di Cittadinanzattiva – T.D.M. Fortore di San Bartolomeo in Galdo sta promuovendo, insieme alle altre forze civiche del Fortore, un’azione di protesta avverso gli organi competenti della Regione Campania, per l’annosa questione dell’Ospedale Civico di San Bartolomeo in Galdo e l’accorpamento del Distretto 23 a quello di Morcone.

Una petizione popolare chiede alle istituzioni l’annullamento del provvedimento attinente l’accorpamento del Distretto Sanitario di San Bartolomeo in Galdo a quello di Morcone e l’apertura dell’Ospedale “Padre Pio” di San Bartolomeo in Galdo, già pronto alla messa in funzione ed in stato d’attesa da circa due anni.
Relativamente al Distretto Sanitario di San Bartolomeo si sottolinea che lo stesso è già molto distante da Benevento, e per questa ragione un eventuale accorpamento potrebbe creare ulteriori disagi alla popolazione e pregiudicare l’apertura della struttura ospedaliera.

“Per il risparmio economico del comparto Sanità - si legge -, perché non viene accorpato il Distretto Sanitario di San Giorgio del Sannio, che è situato a circa 10 minuti da Benevento, e tra l’altro ha la sede in Benevento?”.

www.ilsannioquotidiano.it