sabato 19 settembre 2009

Presentato a Salerno il rapporto annuale sulle ecomafie in Campania

di Aldo Cimmino*
Presentazione Rapporto Ecomafie in Campania. Per il quindicesimo anno consecutivo la Campania è “maglia nera” nell’illegalità ambientale. A sentenziarlo è il Settimo Rapporto Ecomafie 2009 di Legambiente, presentato ieri presso il palazzo della Provincia di Salerno.

La fotografia scattata dall’Osservatorio “Ambiente e Legalità” di Salerno, ritrae una “Gomorra” anche dal punto di vista del ciclo dei rifiuti e del cemento. I numeri di Legambiente parlano chiaro: 3907 gli illeciti accertati nel 2008. Sono state 3466 le persone denunciate ed arrestate. Il giro d’affari, dell’ecomafie, in Campania è stimato in oltre quattro miliardi di euro gestito da circa 77 clan della camorra. Un’operazione criminale che controlla tutto; dal ciclo di rifiuti agli affari legati al cemento fino all’agromafia dell’agro sarnese-nocerino. L’area, famosa come una delle più fertili della Campania Felix, è oggi solo cemento illegale che si estende per 300 mila mq.

Secondo un’inchiesta sull’abusivismo edilizio, condotta dal quotidiano il “Sole 24 Ore”, è la provincia di Salerno a detenere il primato degli illeciti edilizi, con la maggior parte delle aree verdi ricoperte di cemento. Il denaro sporco, per ripulirsi, passa proprio attraverso le mura di appartamenti ed edifici costruiti abusivamente. Nel 2008 sono seimila le case abusive realizzate nell’area nord di Napoli. Basti pensare che il 67% dei comuni campani, sciolti per infiltrazioni mafiose, lo sono stati proprio per abusivismo edilizio.

La Campania quindi resta al primo posto anche per quanto riguarda il ciclo illegale di cemento, che con i rifiuti, resta un connubio di affari camorristici inscindibile. Nel traffico illegale di rifiuti dal 2002, solo per citare alcuni numeri, sono state coinvolte ben 95 aziende e scoperte oltre 1035 discariche abusive.

«La Campania non sarebbe diventata la pattumiera d’Italia – ha dichiarato Franco Roberti, procuratore Capo della Repubblica di Salerno – se non ci fossero state imprese, produttrici di rifiuti spesso tossici e in alcuni casi radioattivi, che avessero affidato alle mafie lo smaltimento illegale di questi rifiuti».
Il magistrato mette in luce come le mafie abbiano, in Italia, da sempre esercitato, ed il caso dei rifiuti è emblematico, una funzione strumentale rispetto alle istituzioni e rispetto all’economia legale. Un sistema criminale, quello della camorra, evidenziato da Legambiente, che dissimula la vera natura dei rifiuti, sfuggendo ai controlli grazie anche ad una normativa a maglie larghe, che esercita il controllo totale su tutta la rete delle discariche abusive ed esercita pressioni estorsive sulle imprese che, a loro volta, gestiscono le illecite attività di smaltimento.

In questo scenario si inseriscono anche le responsabilità degli amministratori, che conniventi con i clan, concedono o facilitano l’acquisizione di provvedimenti autorizzativi di strutture spesso fatiscenti o non idonei dal punto di vista tecnico. Queste implicazioni contribuiscono a far si che non si possa parlare di normalità quando si fa riferimento al territorio campano.

«Nella cultura dell’antimafia – ha affermato don Tonino Palmese, referente di Libera per la Regione Campania – c’è un tema che molti studiosi stanno offrendo come contributo culturale all’antimafia sociale, ed è il concetto di normalità». Che non è la prassi mafiosa di inquinamento dell’ambiente, ma riscoprire e a pretendere il diritto alla salubrità delle proprie terre.
*Liberainformazione.it

venerdì 18 settembre 2009

A Baselice tutti soddisfatti per l’attivazione della prima classe dell’Istituto Medi

Si è risolto positivamente il problema della formazione della I classe all’Istituto per il Commercio “Medi” di Baselice. Il tempo di organizzare le lezioni e i ragazzi potranno iniziare a studiare. Questo è quanto ha comunicato ai genitori il sindaco Domenico Canonico. Si è sbloccato così un problema che rischiava di coinvolgere nella protesta l’intera comunità baselicese e fortorina.

Per la prima volta dalla sua nascita, l’Istituto, ad inizio anno scolastico, non aveva ancora avuto l’autorizzazione dagli organi competenti per l’attivazione della prima classe, malgrado i 22 iscritti e un diversamente abile. La protesta dei genitori accanto ai propri figli tra i banchi di scuola e la loro ostinazione a usare tutti i mezzi per giungere a una soluzione, ha trovato l’appoggio pieno del Comune che, con tempestivo impegno ha investito gli organi preposti per giungere a una soluzione positiva.

L’appoggio si è avuto anche da parte del parroco del paese don Michele Benizio e degli insegnanti che operano nella scuola. L’Istituto, a indirizzo economico, comprende oltre 100 iscritti ed è presente a Baselice da circa 40 anni offrendo ai ragazzi del Fortore la possibilità di studiare e trovare anche un’occupazione. Sono motivati, pertanto, i genitori, alla sopravvivenza dell’istituto, costretti altrimenti a mandare i figli altrove affrontando disagio e peso economico.

(www.ilquaderno.it)

mercoledì 16 settembre 2009

Recuperate classi nel Fortore e nell'Alto Tammaro, anche la prima al 'Medi' di Baselice

Primi spiragli nella vertenza in atto sul funzionamento di alcune scuole della provincia di Benevento. Pochi minuti fa, il dirigente scolastico provinciale, Pietro Esposito, ha comunicato l’elenco delle classi di scuola secondaria di secondo grado di cui è stato autorizzato il funzionamento nonostante non raggiungessero i requisiti numerici minimi fissati dalla norma.

Si tratta della classe quarta presso l’istituto professionale Palmieri di Pontelandolfo, della prima classe dell’istituto professionale commerciale Medi di Baselice, della terza classe presso l’Istituto Agrario Vetrone di San Bartolomeo in Galdo e della terza classe presso l’istituto tecnico commerciale Livatino di Circello. Questa iniziativa segue gli accordi intrapresi con le istituzioni locali e il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Alberto Bottino.
Il dirigente Esposito, inoltre, rende noto che la Regione Campania ha assicurato 29 milioni di euro. 9 milioni serviranno a finanziare qualche unità in più, in particolare su posti di lingua nella scuola primaria e di sostegno nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria, nella scuola secondaria di primo grado e nelle diverse aree disciplinari della scuola secondaria di secondo grado.

Le operazioni di nomina sui predetti posti di sostegno saranno effettuate presumibilmente entro le prossime tre settimane. 20 milioni saranno destinati al finanziamento dei “contratti salva precari” previsti dal decreto legge approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. Un paio di unità saranno, infine, recuperate per il profilo di collaboratore scolastico.

www.ilquaderno.it

martedì 15 settembre 2009

Fortore: nuovo anno scolastico, problemi al rientro

Difficoltà sono state incontrate all’Istituto professionale Enrico Medi di Baselice e all’Istituto Agrario di San Bartolomeo in Galdo, entrambi accorpati all’Istituto d’istruzione superiore “Enrico Medi” di San Bartolomeo in Galdo.

Ieri la riapertura del nuovo anno scolastico, e il ritorno tra i banchi degli studenti in alcuni istituti non è stato dei più tranquilli. Difficoltà sono state infatti incontrate all’Istituto professionale Enrico Medi di Baselice e all’Istituto Agrario di San Bartolomeo in Galdo, entrambi accorpati all’Istituto d’istruzione superiore “Enrico Medi” di San Bartolomeo in Galdo.

A Baselice si è in fermento per la mancata formazione della prima classe, all’Istituto non è a tutt’oggi pervenuta l’autorizzazione a tal fine da parte della direzione scolastico regionale.

Una situazione venutasi a creare poiché inizialmente il numero degli iscritti non raggiungeva il tetto minimo di 20 alunni, necessario per la formazione della classe. 17 erano infatti gli studenti iscritti a giugno, il numero è salito poi a 20 a luglio e a 22 agli inizi di settembre. Nonostante le comunicazioni effettuate dall’Istituto agli organi competenti, non è tuttavia giunta l’autorizzazione per la formazione della classe.

Nella speranza di una tempestiva risoluzione del problema, ieri mattina ad accompagnare a scuola gli alunni della prima classe gli stessi genitori, i quali in mancanza dell’attivazione della prima classe hanno presidiato la scuola. Presidio che si annuncia anche questa mattina e che proseguirà fino a quando non si otterrà l’autorizzazione necessaria.

Ulteriormente ingarbugliata la situazione dell’Istituto Agrario di San Bartolomeo in Galdo, dove le speranze di accompagnare fino al quinto anno quella che quest’anno sarebbe stata la terza classe sembrano vanificarsi di fronte al numero basso di iscritti e cioè di 15 alunni, così ci ha riferito il professore Iannelli, vice preside dell’Istituto di Istruzione Superiore “Enrico Medi” di San Bartolomeo a cui l’Agrario è accorpato.
(www.ilsannioquotidiano.it)

lunedì 14 settembre 2009

Baselice: non si forma la prima classe all’istituto ‘Medi’, genitori in aula coi figli per protesta

Dopo averci negato per anni il diritto alla sanità (vedi l'ospedale di San Bartolomeo in galdo) ora ci vogliono negare anche quello all'istruzione.

Il "vecchio commerciale" è una grande risorsa non solo per Baselice, ma per tutto il Fortore. La perdita della scuola sarabbe un grave danno che ci riporterebbe indietro di 50 anni dal punto di vista sociale e culturale. Non ce lo possiamo permettere. Ora tocca alla politica e alle istituzioni farsi sentire.

Postiamo a questo punto un articolo apparso oggi sul quotidiano on line "Ilquaderno.it"


di Giulia Marucci

E’ cominciato con alcuni problemi l’anno scolastico all’Istituto Professionale per il Commercio “E. Medi“ di Baselice. I genitori sono entrati in aula al fianco dei propri figli, per protestare contro la mancata autorizzazione alla formazione della prima classe.

Nonostante il numero sufficiente dei ragazzi per la creazione della classe (22 iscritti) e l’impegno del Comune e degli insegnanti, gli organi preposti ancora non ne hanno concesso l’attivazione. Delusi e amareggiati i nuovi allievi: invece di condividere l’emozione del primo giorno di scuola con tanti altri ragazzi d’Italia, hanno visto i propri genitori, divenuti per l’occasione compagni di banco, impegnarsi in una lotta per non perdere il diritto allo studio.
Ostinati e motivati, alunni e genitori porteranno avanti la protesta in tutte le direzioni per giungere ad una soluzione positiva. E’ la prima volta, dalla sua istituzione, risalente a circa 40 anni fa, che l’istituto si trova a combattere per la sua sopravvivenza.

Oltre ai problemi legati alla sanità, ora il Fortore deve iniziare a fare i conti anche con la scuola. Essendo tra i pochi istituti superiori della zona, e l’unico ad indirizzo economico, il Professionale “Medi” accoglie alunni di Baselice e dei paesi limitrofi che altrimenti, per studiare, sarebbero costretti a domiciliare in città.
Baselice dista da Benevento oltre 50 chilometri e a una distanza ancora più lunga risulta essere Campobasso, altro punto di riferimento per la gente del Fortore in campo commerciale, sanitario e scolastico. “L’IPC di Baselice, nell’universo scolastico, ha sempre funzionato bene - dichiara il docente Orazio Lembo -. Al di là di problemi di sede scolastica avuti in passato, i ragazzi rispondono impegnandosi e comportandosi bene senza creare problemi d’altro genere come, invece, può avvenire in una grossa città. Inoltre, la sede è fornita di sale informatiche di buon livello che permettono un buon approccio all’alunno”.

La scuola a Baselice ha dato la possibilità a tanti giovani di istruirsi, di continuare gli studi e di potersi inserire nel mondo del lavoro grazie proprio al suo indirizzo. Rappresenta una risorsa per il paese e per l’intero Fortore che adesso rischia di scomparire.
(Fonte: il quaderno.it)