sabato 20 giugno 2009

CHI HA IN PUGNO LA ASL BN1?

Don Franco Iampietro*

Piove sul bagnato! Tradendo il senso della massima evangelica i “padroni del vapore” si impegnano perché “ a chi non ha, sia tolto anche quello che ha”.
Perché il Fortore deve perdere anche la sede del distretto sanitario? A questa domanda che la popolazione si pone, nessuno, ad oggi, ha dato una risposta motivata ed esauriente. Cosa non va nella collocazione attuale? Quali vantaggi verrebbero alla ASL e alle popolazioni dallo spostamento di sede da San Bartolomeo in Galdo a Morcone? Da quanto è dato sapere: nessuno; la popolazione di San Bartolomeo è più numerosa di quella di Morcone; la zona è più distante dal centro e quindi con meno servizi a disposizione; le strutture che ospitano gli uffici sono nuovi, comodi, funzionali e di proprietà della ASL; San Bartolomeo è sede della Comunità Montana e quindi risponde ai criteri regionali per la collocazione della sede del distretto (Morcone ha questo requisito?).

E’ lecito allora domandarsi: chi è che vuole questo spostamento? Non sembra che gli operatori della ASL siano entusiasti di questa eventualità. E allora: a chi giova? Chi la vuole e perché? Domande che ne suscitano una più inquietante: Chi ha “in pugno” la ASL Bn1? Chi comanda davvero? Dove e da chi sono prese le decisioni che riguardano la salute della gente? Se a decidere è la ASL in piena autonomia (per razionalizzare, per contenere i costi, per migliorare i servizi ecc.), anche se a malincuore, la decisione si accetta. Ma il timore fondato è che a decidere siano altri soggetti che hanno tutt’altre finalità ed interessi.

Si teme, a ragion veduta, che a volere questo cambio di sede siano i soliti politicanti che da trent’anni affliggono e distruggono queste nostre terre. Questo non è accettabile. Questi prepotenti, tanto arroganti quanto pavidi, non possono consentirsi di “usare” anche la salute della gente per perseguire i loro poco nobili scopi. Al Fortore negli anni è stato tolto tutto; promesso molto; dato niente.

Con che coraggio si continua a depredare quel poco che è rimasto? Le autorità preposte (Prefetto, Regione, Sindaco di Benevento, Sindaci del Fortore ecc.) intervengano a scongiurare questo ulteriore “schiaffo” alla dignità di popolazioni già tanto penalizzate. Questo popolo è dignitoso, rispettoso e pacifico; ma di fronte a questa ulteriore ingiusta umiliazione non resterebbe in silenzio: il tempo della sterile rassegnazione è finito! Il popolo del Fortore si farà sentire e in maniera rumorosa. In tante occasioni si sono garantite proteste civile e pacifiche. Ora questa garanzia non può darla nessuno; la corda troppo tesa si spezza, dice il vecchio saggio proverbio. Chi è chiamato a prendere le decisioni del caso se ne assumerà tutte le responsabilità e relative conseguenze.

*Parroco in San Bartolomeo in Galdo

venerdì 19 giugno 2009

Posti di lavoro, a farne le spese è sempre il Sud

Quadruplica il numero di lavoratori in cassa integrazione nel primo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2008. A subire maggiormente la crisi i giovani fino a 34 anni, più gli uomini delle donne, come sempre nel Mezzogiorno. La crisi economica brucia altri 204 posti di lavoro nel primo trimestre del 2009. Secondo l’Istat il primo trimestre c’ è stata una diminuzione di 0,9 in percentuale rispetto allo stesso periodo del 2008. Il dato risente della diminuzione dei posti di lavoro degli italiani di 426 mila unità e del complessivo aumento dell’occupazione degli stranieri che raggiunge quota 222 mila. (…).

Dinamismo al Nord e al Centro, arretra il Mezzogiorno
L'indicatore si posiziona al 30,7 per cento nel Nord e al 33,1 per cento nel Centro, in entrambi i casi sostanzialmente stabile rispetto a un anno prima. Nel Mezzogiorno invece il tasso di inattività registra un significativo incremento (dal 47,9 per cento del primo trimestre 2008 al 48,8 per cento) al quale contribuiscono entrambe le componenti di genere. Il tasso di inattività femminile nelle regioni meridionali rimane pertanto particolarmente elevato e pari al 63,7 per cento.
(tratto da rainews24)

mercoledì 17 giugno 2009

L’associazione Afea augura buon lavoro al neosindaco Canonico

Pietro Di Lorenzo, presidente dell’associazione Afea (l'Associazione per lo sviluppo delle fonti di energia alternative), ha scritto una lettera aperta al neo sindaco di Baselice, Domenico Canonico, per formulargli gli auguri di buon lavoro all’atto dell’insediamento della nuova Amministrazione Comunale. “Afea – scrive Di Lorenzo -, che si occupa di divulgare e diffondere la conoscenza e l’uso delle energie alternative, resta a disposizione per eventuale consultazione che sarà fatta, se richiesta, sempre e soltanto gratuitamente”.
(fonte: il quaderno.it)

martedì 16 giugno 2009

4.178 volte L'Altro sud


*Antonio Gentile


Cari Amici, la buona prestazione elettorale del nostro Movimento alle elezioni provinciali di Napoli, ottenuta in soli venti giorni dalla decisione di partecipare a questa competizione, ci conferisce, oggi, nuove ed importanti responsabilità. L'impegno straordinario dei nostri dirigenti e dei tanti amici che ci hanno consigliato e sostenuto, hanno permesso alla nostra organizzazione di dare inizio concreto a quel processo di rinnovamento politico e civile auspicato da tutti.
Un grazie particolare va ai nostri Candidati, veri protagonisti di questa performance elettorale, che con il loro impegno hanno diffuso sul territorio i valori positivi di quel Sud altro, fatto di legalità, di dignità, di voglia di riscatto.

Grazie, dunque, ad Imma, Luca, Massimo, Ettore, Lello, Pietro, Andrea, Stefano, Noemi, Vincenzo, Emiddio, Rino, Bruno, Antonio, Stefania, Grazia, Ferdinando, Immacolata, Giuliana, Domenico, Alessandro, Maria Pia, Biagio, Mario, Luigi, Stanislao, Giovanni, Gaetano: non ci sarà un voto, non ci sarà un minuto del vostro lavoro che sarà stato sprecato, che sarà stato inutile.
L'Altro Sud, in questa esperienza elettorale, ha fatto conoscere a migliaia di persone, a gran parte dei media, il suo progetto politico, raccogliendo consensi insperati ed investendo questa sua notorietà nelle prossime e storiche iniziative.

Il Mezzogiorno d'Italia vive in questa fase della sua storia, una condizione di estrema emarginazione.Cancellata la Questione Meridionale, vengono sottratti e deviati altrove fondi e risorse destinate al Sud. Viene imposto, da forze politiche ostili alla nostra gente, con la complicità dei partiti nazionali, un Federalismo Fiscale costruito ad arte per distruggere ogni criterio di solidarietà nazionale.
Il dilagare inquietante di una forza xenofoba e discriminatrice come la Lega Nord anche nel Centro Italia, condiziona in modo assoluto il governo e lo ricatta nelle sue scelte, spingendo il Mezzogiorno verso un disastro epocale.

Cominciano, ormai, a mancare risorse fondamentali per la Sanità, per la Scuola, per i servizi sociali, per le infrastrutture. Si torna ad emigrare in massa, privando i nostri territori di classe dirigente. Crescono in modo allarmante il numero delle famiglie povere, dei disoccupati, delle realtà produttive che chiudono o che si avviano a farlo, come nel caso di Pomigliano d'Arco. Ed, interi territori, finiscono sotto il controllo della criminalità organizzata. Proprio in queste ore, la nuova parola d'ordine di questi degni rappresentanti dei poteri forti padani, è la vergognosa ed umiliante riproposizione delle "gabbie salariali", oggi diventate "salari differenziati".

E, in questo sfascio generale, si distingue il "silenzio assordante" della nostra classe politica meridionale, travolta da scandali, corruzione, connivenze, degrado morale, incapace di tutelare a livello centrale l'interesse dei circa venti milioni di cittadini meridionali.
Pertanto, il nostro Sud, onde evitare di precipitare in quella "discarica terzomondista" dove vorrebbe farci risiedere un "autorevole" rappresentante di questo governo, deve presto ritrovarsi come "comunità politica" in grado di difendersi e di autogestirsi.

Ora è il momento delle scelte storiche. È il momento che si sviluppi sempre più un grande movimento meridionalista, costituito da gente onesta, preparata e disposta a salvaguardare con tenacia l'interesse dei nostri cittadini.
Noi de L'Altro Sud abbiamo iniziato questa marcia di rinnovamento e di emancipazione delle nostre popolazioni. E, proprio da questo risultato elettorale partiremo alla conquista dei sancta sanctorum del potere politico nazionale.
Dateci ancora più forza e partecipate attivamente a questo grande progetto politico e, tutti insieme, cambieremo i nostri destini.
"Sarebbe bello essere liberi da ogni responsabilità. Eppure, se si hanno delle responsabilità, sarebbe da codardi non assumersene il peso"

*Presidente nazionale de L'Altro Sud-UDS