venerdì 31 luglio 2009

Campania, povertà per il 25% delle famiglie

Siamo più poveri. Ora c´è il timbro ufficiale dell´Istat su una verità che le famiglie campane avevano già percepito sulla propria pelle. Solo Sicilia e Basilicata hanno cifre peggiori, con un´incidenza di povertà che riguarda il 28.8 per cento delle famiglie; subito dopo viene la Campania con il 25.3 per cento, 4 punti in più rispetto a 12 mesi prima.

Lo studio riguarda quella che l´Istat chiama "povertà relativa", e viene calcolata sulla base dei valori di spesa. I dati campani sono leggermente peggiori rispetto alla media del Sud; e lo sono più del doppio rispetto a quelli della media nazionale. Non andava così male dal 2005. Quali sono le famiglie più colpite? Quelle composte da coppie con tre o più figli, e la situazione è più grave se i figli hanno meno di 18 anni.

È povero un sessantacinquenne su quattro, ma non va molto meglio per chi ha meno di 34 anni: i poveri in quella fascia d´età sono il 22.8 per cento. Sono soltanto due le posizioni lavorative che hanno migliorato i loro dati nel giro di un anno (lo studio si basa su statistiche raccolte nel 2008): i dirigenti e gli imprenditori. In pochi possono sentirsi al riparo dalla crisi. Nel Sud il 6 per cento delle famiglie "non povere" rischia di fare un passo indietro. L´8 per cento invece è già nella categoria della povertà assoluta, calcolata sulla spese mensile minima per l´acquisto di un paniere di beni e servizi essenziali. Solo qualche giorno fa, lo Svimez aveva registrato per la Campania il Pil pro-capite più basso d´Italia nel 2008: 16.746 euro, 9.500 in meno rispetto alla media nazionale (...).
(Tratto da Repubblica.it)

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