sabato 21 febbraio 2009

Terzo mandato, nulla di fatto

La decisione del Senato di escludere per inammissibilità dalla materia alcuni emendamenti che avrebbero consentito il ripristino del terzo mandato ai Sindaci nei piccoli Comuni sotto i cinquemila abitanti trova il consenso ed il plauso del Coordinamento nazionale Piccoli Comuni Italiani.

“L’iniziativa dei vertici dell’associazione nazionale dei perpetui di sollecitare le massime cariche dello Stato è ridicola e per certi aspetti patetica ed antistorica – le dure dichiarazioni del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano – La nostra azione chiaramente contro il terzo mandato ai Sindaci per evitare il perpetuo controllo delle istituzioni pubbliche sempre dalle stese persone, trova il consenso proprio di tantissimi Sindaci, altro che richiesta condivisa da tutti i Sindaci italiani. Il problema, definito come una necessità, di sapere cosa fare in merito alla formazione delle liste e delle candidature avanzato dai difensori degli interessi dei perpetui – attacca Caivano - non esiste, è un falso problema, perché tutti i Sindaci al secondo mandato sanno che devono andare a casa. Nessun medico ha certificato a queste persone una terapia chiamata terzo mandato. Le istituzioni italiane ed in particolare i Comuni - le conclusioni del leader di Piccoli Comuni -hanno estremo bisogno di cambiamento, di una ventata di novità e soprattutto di gioventù. Il terzo mandato è contro tutto questo ed uccide le speranze di cambiamento di cui i giovano sono naturali portatori”.

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