mercoledì 28 gennaio 2009

Internet e Adsl, opportunità di sviluppo


Postiamo alcuni stralci di un interessante articolo pubblicato ieri su “ilsannioquotidiano.it” relativo al problema del digital divide che colpisce i piccoli comuni. Da tempo da questo blog stiamo portando avanti una battaglia che dia alle genti del Fortore la possibilità di far parte di quel processo socioculturale chiamato “democrazia digitale”. Ancora rimbombano nelle nostre orecchie le solenne promesse fatte nella campagna elettorale dell’anno scorso. Per non parlare di un fantomatico progetto wifi della Comunità montana del Fortore.
Internet e Adsl, opportunità di sviluppo”, titola il quotidiano sannita. Ma per chi? Non certo per una classe politica locale obsoleta che non è stata mai capace di cogliere quelle poche occasioni di sviluppo che la storia ci ha offerto e che ancora – come nel caso di Internet – non riesce a cogliere.


Oggi diventa sempre più imprescindibile tenere alta l’attenzione su quelle che sono le piccole realtà locali, che rappresentano il 70% del territorio del Paese. Piccoli Comuni che vivono un inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione e di calo demografico, con conseguente impoverimento del tessuto produttivo.
(…)Ci troviamo, ormai, in una situazione in cui il problema dei piccoli comuni non è quello di divenire “attivi realizzatori e promotori della Società dell’Informazione”, ma quello di non scomparire. Forse, sono pochi a ritenere che valga la pena di investire su di essi. Eppure a volte basterebbe poco, se il sindaco, di un piccolo comune, almeno fosse consapevole della necessità di colmare il ritardo nei confronti della Società dell’Informazione, se non la metà, sicuramente gran parte dei problemi di quel piccolo comune sarebbero già risolti. Sono le differenti tradizioni politiche-amministrative a determinare le “diversità”, “difformità” dei piccoli centri nelle varie regioni d’Italia, la diversa sensibilità media degli amministratori. Servono forti rappresentanze, che siano in grado di interloquire con i governi regionali, che siano in grado di andare oltre le parole, che prendano a cuore il futuro del comune che amministrano.
(…) Un aspetto, ad esempio, discriminante che subiscono questi territori è il “digital divide”. Internet e Adsl veloce sono servizi di primaria importanza, influenzano, in modo determinante, tutte le attività umane, dalle iniziative economiche alle professioni… Gli abitanti dei piccoli centri chiedono futuro, più cura per i loro comuni, vogliono puntare sui giovani, avvertendo contemporaneamente il bisogno di tutelare gli anziani.
I piccoli centri attendono nuove politiche di sviluppo centrate sul locale, in grado di dare nuove prospettive e frontiere. I cittadini hanno fiducia nel sindaco, è su di lui che puntano, su colui che dovrebbe attivarsi per migliorare, nel vero senso della parola, il proprio paese. Bisogna sottolineare che la comunità che si incammina non è più quella chiusa, rivolta al tradizionalismo, al passato, alla difesa delle tradizioni.
Questi fattori, sicuramente permangono perché sono parte dell’identità, ma contemporaneamente si affaccia la voglia di aprirsi, di accogliere altro.
(Il sannioquotidiano.it)

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