venerdì 23 gennaio 2009

Il Discorso di Obama: uno schiaffo alla politica italiana

Il discorso di insediamento di Barack Obama, semplice e nello stesso tempo di grande intensità è stato un autentico schiaffo per la politica italiana, parolaia ed inconcludente. Obama ha parlato di responsabilità, talento, merito, energie rinnovabili, ideali, partecipazione, trasparenza, bene comune.

“Elementi ormai estranei alla politica italiana – il commento del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano –. Ridicola ed imbarazzante la politica di casa nostra impegnata a magnificare il ragionamento del Presidente degli Stati Uniti, incapace di fare autocritica per le proprie enormi responsabilità sul fallimento complessivo e sulla condizione di totale disastro in cui versa il nostro Paese. Obama ha detto: “Costruiremo strade, ponti, rete elettriche, linee digitali che alimentano il nostro commercio e che ci uniscono. Faremo in modo che la scienza ritrovi il suo posto. Sfrutteremo il sole, i venti, il terreno, per alimentare le nostre macchine e far andare le nostre aziende. Trasformeremo le nostre scuole, i college, le università, per soddisfare la domanda di una nova era”.

"E la politica italiana - attacca il leader di Piccoli Comuni - applaude gioiosa e dimentica che tutto questo nel nostro Paese è all’anno zero. Siamo gli ultimi in Europa per quanto riguarda la rete internet, gli ultimi nel campo della ricerca e dell’innovazione; gli ultimi nel sistema della formazione, delle reti della comunicazione; gli ultimi nello sviluppo delle rinnovabili. E la politica italiana, va, va, dove non si sa. Insieme ad Obama chiediamo agli italiani ed agli Europei una nuova stagione di responsabilità, il riconoscimento da parte di ognuno che abbiamo dei doveri verso noi stessi, la nazione, il mondo”.

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