martedì 28 ottobre 2008

Crediti di Carbonio in Agricoltura

Gentilissimi ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e Gentilissimi Presidenti delle Regioni italiane, - inizia la lettera aperta del Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano sui Crediti di Carbonio in Agricoltura - il tentativo di avviare una concreta possibilità di “ricapitalizzare” le imprese agricole, sempre più in difficoltà, attraverso il pagamento dei “Crediti di Carbonio” generati dalle superfici agrarie grazie al processo di “fotosintesi clorofilliana” che determina assorbimento di CO2/produzione di 02, non trova particolare attenzione e pronta risposta da parte delle Istituzioni preposte. La valorizzazione dei Crediti di Carbonio è una scelta prioritaria del Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni italiani, perché grazie alla ormai riconosciuta attività di gestione delle superfici agro-forestali, che generano “Crediti di Carbonio” remunerabile, le imprese agricole operanti in Italia, hanno diritto ad un conseguente e sostanziale ristoro economico riconosciuto per legge, attraverso il posizionamento dei Crediti di Carbonio generati alla Borsa delle Emissioni del CO2. Le imprese, prevede la legge, dovranno essere iscritte al Registro Nazionale di Crediti di Carbonio, crediti che necessitano di essere preventivamente valutati e certificati. Secondo quanto previsto dall’art.7.4 della Delibera CIPE n.123/2002, - ricorda Caivano - in recepimento della legge,120/2002 il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari, realizza il “Registro Nazionale dei Serbatoi di Carbonio Agro-Forestali”, definito nella natura e nelle funzioni dal “piano dettagliato” per la realizzazione del potenziale massimo nazionale di assorbimento di carbonio derivante dalle attività di uso del suolo prevista dalle attività contemplate dal “Protocollo di Kyoto”, dagli art.3.3 (afforestazione – riforestazione –deforestazione ARD) e dall’art. 3.4 (gestione forestale dei suoli agricoli dei pascoli e rivegetazione-superfici erbacee). Dal maggio 2005 – l’affondo del Portavoce di Piccoli Comuni - il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Direzione per la ricerca Ambientale e lo Sviluppo, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole Forestali e Alimentari, risulta aver sottoposto alla Conferenza Permanente Stato Regioni, il decreto istitutivo del Registro Nazionale dei Crediti di Carbonio, che secondo quanto previsto dalla Delibera Cipe n.123/2002, andava istituito entro il 31/12/2006 per essere a regime entro il 2008.

A quanto è dato sapere le date non sono state rispettate, il Registro non è a regime e le imprese agricole non possono beneficiare dei Crediti di Carbonio. Un diritto – conclude il leader di Piccoli Comuni - a nostro avviso platealmente disatteso si continua a straparlare di interventi e misure a sostegno dell’agricoltura italiana”.

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